Fmi: Italia esempio di paese senza spazio fiscale
L’Italia è l’esempio tipico di un Paese che, dato il suo elevato rapporto debito/Pil, non ha alcuno spazio fiscale: è questa la visione del direttore del dipartimento degli Affari fiscali del Fondo monetario internazionale, Vitor Gaspar, il quale ha pubblicato (insieme ad altri autori) un working paper dal titolo “Politiche fiscali nell’Area Euro”. La principale sfida per il Paese è la ricomposizione di ‘cuscinetti’ fiscali al fine di perseguire una politica fiscale ben ancorata in una strategia di medio termine. Per spazio fiscale s’intende, in generale, quel margine di manovra che il governo può avere nell’intraprendere una politica economica espansiva senza danneggiare i conti.
La visione del Fondo, va precisato, non necessariamente riflette quella dell’autorevole autore.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.