Steve Bannon, mente dietro a Trump: “Andremo in guerra con la Cina”
L’attuale chief strategist della Casa Bianca, Steve Bannon, è convito che una guerra con la Cina nei prossimi dieci anni sia inevitabile “senza alcun dubbio”. E’ quanto scriveva nel marzo 2016 dalle colonne del suo sito ultraconservatore Breitbart News, citando le tensioni nel Mar meridionale cinese come scintilla che avrebbe fatto esplodere il conflitto. A mettere assieme queste memorie è il Guardian che sottolinea come le tensioni con la Cina non siano forti solo sul piano commerciale. Nel giorno dell’inaugurazione di Trump un messaggio dal sito dell’Esercito della liberazione del popolo aveva avvertito che “una guerra entro il mandato presidenziale o una guerra pronta a irrompere stanotte non sono solo slogan, ma una realtà pratica”.
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Chiusura incolore a Piazza Affari. Il Ftse Mib termina pressoché invariato con Banco Bpm luce dopo l’offerta pubblica di scambio di Unicredit
Il Bitcoin ha vissuto una fluttuazione significativa, avvicinandosi ai 100mila dollari per poi scendere. Questo movimento è influenzato da fattori come l’approvazione di ETF e l’interesse istituzionale, con una recente dichiarazione del presidente USA Trump che ha contribuito a movimentare il mercato.
Thyssenkrupp ha annunciato un piano per ridurre o esternalizzare 11.000 posti di lavoro nella sua divisione acciaio entro il 2030, a causa delle pressioni sui costi energetici e della concorrenza internazionale. L’obiettivo è ridurre i costi del personale del 10% per mantenere la competitività. Attualmente in trattativa con EP Corporate, l’azienda cerca di affrontare le sfide del mercato.
Le borse cinesi hanno registrato una chiusura mista, con l’indice di Shanghai in calo e quello di Shenzhen in rialzo, mentre Hong Kong ha visto una flessione. La nomina di Scott Bessent come segretario al Tesoro americano da parte di Donald Trump ha influenzato il mercato, che attende nuove indicazioni sull’economia nazionale.