Ue, conti pubblici: Padoan promette tagli spesa e altra austerity prima di aprile
L’Ue è rimasta delusa dall’atteggiamento temporeggiatore del governo sulla manovra correttiva da 3,4 miliardi chiesta da Bruxelles. Durante il question time al Senato ieri, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha tentato un riappacificamento, comunicando che le misure di aggiustamento dei conti pubblici (0,2% del Pil) verranno adottate al più tardi entro fine aprile, probabilmente anche prima della finanziaria, ossia del Documento di economia e finanza.
In una lettera dell’Italia all’Ue il governo Gentiloni aveva definito “allarmante” la possibilità di incorrere in una procedura di infrazione del deficit. Per scongiurare una tale procedura punitiva, l’Italia ha promeso all’Europa maggiori entrate da imposte indirette e nuovi tagli alla spesa pubblica. Ieri Padoan ha inoltre escluso categoricamente la possibilità che ci possa essere un aumento dell’Iva prima del previsto, ma il governo ha pronto un pacchetto di misure di lotta all’evasione tra gli interventi promessi a Bruxelles per correggere il deficit strutturale del 2017.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.