Usa: creati 227 mila posti di lavoro, ma i salari deludono
Non basta la maggiore crescita di posti di lavoro degli ultimi quattro mesi per accontentare i mercati. Nel primo mese dell’anno e anche il primo report occupazionale da quando Donald Trump è presidente, gli Stati Uniti hanno creato 227 mila posti di lavoro, con il tasso di disoccupazione che è però salito al 4,8% dal 4,7% di dicembre, principalmente perché più americani sono alla ricerca di un impiego. Le stime di Bloomberg erano per un risultato di +180 mila unità create a gennaio e una percentuale del 4,7% di persone senza un lavoro. Le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono vicine ai livelli record e un numero sempre più alto di americani sta tornando a far parte della forza lavoro.
I salari, poi, sono cresciuti solo dello 0,1% a 26 dollari l’ora, contro il +0,3% atteso ed è su questo dato deludente che si stanno concentrando gli investitori. Su base annuale l’aumento è del +2,5%, meno del +2,7% previsto. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,9% dal 62,7% del mese precedente. Secondo Bill Gross di Janus Capital si tratta di un rapporto “schizofrenico”. Mohamed El-Erian, l’altro ex Ceo di Pimco, ritiene che ora le chance di un rialzo dei tassi della Federal Reserve a marzo scendono. Prima della pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro americano, il mercato dava tale possibilità al 25%.
Sui mercati (segui live blog), i futures sugli indici di Borsa confermano grossomodo l’andamento incerto precedente alla pubblicazione del report governativo (contratti sul Dow Jones piatti), mentre il dollaro Usa pur rimbalzando dopo una settimana negativa, si indebolisce un po’ e al momento guadagna circa lo 0,1% mentre prima del report faceva segnare un +0,25% sull’euro. Il Dollar index, misura della prova del biglietto verde rispetto a un paniere di valute concorrenti, scivola a 99,78 da 100,12. L’oro intanto riduce le perdite.
Breaking news
Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.