Banche, big Usa siedono su più di $120 miliardi di capitale in eccesso
Potrebbe essere un anno di lauti dividendi e di numerose operazioni di buyback per il settore finanziario americano. Le principali banche degli Stati Uniti siedono infatti su più di 120 miliardi di dollari di capitali in eccesso, stando ai calcoli pubblicati da Morgan Stanley. Sotto gli occhi attenti degli osservatori delle autorità di regolamentazione e della Federal Reserve, le banche hanno accumulato cash negli ultimi anni del periodo post crisi, per potersi difendere in caso di un nuovo choc sistemico.
La scorsa estate la Fed ha reso noto che dal 2009 le grandi banche americane hanno aggiunto ai propri bilanci 700 miliardi di dollari di capitale in grado di assorbire eventuali perdite. Il rapporto tra il capitale aggregato e gli asset rischiosi in portafoglio è pari a oltre il 12%, in rialzo dal 5,5%. Molte società hanno addirittura superato i minimi di capitale consentiti dalle autorità. In testa a tutti per denaro in eccesso c’è Citigroup con $29,1 miliardi, mentre Bank of America e JP Morgan Chase possono contare rispettivamente su 21,2 miliardi e 19,7 miliardi di dollari. Secondo gli analisti di Morgan Stanley, le 18 maggiori banche del paesehanno hanno $127,3 miliardi di capitali in eccesso.
Breaking news
Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.