Australia, è giunto il momento di iniziare a preoccuparsi sul serio
In Australia è ora di incominciare a preoccuparsi per lo stato di salute dell’economia e del mercato immobiliare. Il debito dei privati è balzato al 187% del reddito, con il totale che è aumentato notevolmente e progressivamente dagli Anni 90: il rialzo è del 70% circa da allora.
Il tasso di disoccupazione è cresciuto per il secondo mese di fila a dicembre, portandosi al 5,8%, una cifra ancora bassa se confrontata con gli standard cui è abituata l’Europa nel periodo post crisi finanziaria, ma pur sempre preoccupante, specialmente se si tiene conto che l’indice di sotto occupazione – ossia il numero di australiani che vorrebbe lavorare di più ma non può – è vicino ai massimi di tutti i tempi. Senza contare poi che la crescita dei salari è tra i livelli più bassi di sempre.
Il problema più grosso dell’Australia però non riguarda l’occupazione bensì il mercato immobiliare, una bolla che non ha pari nel resto del mondo. Per lo meno in alcune parti del paese, i prezzi sono sottoposti a intense pressioni e il rischio è che il trend si espanda a macchia d’olio in tutta l’Australia.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.