Jamie Dimon ha capito il momento in cui nel 2011, dopo la crisi finanziaria più devastante dai tempi della Grande Depressione degli Anni 30, il mercato azionario americano aveva toccato il fondo. Entrando a gamba tesa sulle Borse, accumulando titoli, in quei giorni è valso una fortuna in termini di ritorno da investimento all’amministratore delegato di JP Morgan.
Ma il top manager non è il solo. Anche il nuovo Segretario del Tesoro Steve Mnuchin, il finanziere miliardario Warren Buffett, il magnate dei casinò Steve Wynn ed Elon Musk, AD di Tesla, hanno indovinato la strategia giusta. A febbraio del 2011, Dimon ha comprato 500 mila azioni della sua banca, poco prima che il mercato desse il la a una fase rialzista che sta durando anche nel 2017.
La mossa coraggiosa è diventata famosa come il “Dimon Bottom“, in riferimento al fondo toccato dai mercati. Ma Dimon non è stato l’unico. I grandi nomi della finanza e dell’imprenditoria sopra citati hanno tratto milioni di dollari di profitti facendo una simile puntata rialzista la stessa settimana.
Borsa: Hedge fund e insider vendono a piene mani
Da allora l’indice allargato S&P 500 ha guadagnato il 24,6%. Oggi tuttavia la musica sembra essere cambiata, o per lo meno lo sono le previsioni del gotha della finanza e di conseguenza le strategie di investimento. Ritenendo sopravvalutata la Borsa Usa, gli insider delle grandi società quotate e gli hedge fund di Wall Street stanno vendendo titoli a piene mani.
Come riporta Bank of America Merrill Lynch, la settimana scorsa la somma netta di titoli venduti da parte dei fondi hedge americani ha raggiunto il terzo valore più alto di sempre e il più elevato da febbraio di un anno fa. Nel frattempo il rapporto tra titoli di Borsa venduti e comprati da parte degli insider aziendali è a a livelli preoccupanti.
Sebbene il trend si possa dire generalizzato, i banchieri, approfittando anche del balzo in Borsa dei titoli finanziari in seguito all’elezione a sorpresa di Donald Trump, sono quelli più attivi: stanno cedendo le azioni in loro possesso per una cifra complessiva stimata di oltre $100 milioni.