Generali alza le difese contro potenziale scalata ostile di Intesa SanPaolo
Con un piano di riduzione ulteriore dei costi la compagnia di assicurazione Generali sta cerca di rafforzare la propria situazione finanziaria per mettersi al riparo da una possibile scalata ostile. Sembra che Intesa SanPaolo, la prima banca d’Italia per capitalizzazione, e Allianz siano interessate a mettere le mani sul gruppo di Trieste e Mediobanca ha intenzione di vendere una quota del 3% per diminuire la sua partecipazione in Generali.
Un’Opa di Intesa SanPaolo su Generali riscriverebbe completamente il panorama finanziario italiano, creando un colosso finanziario da 60 miliardi di euro di valore di mercato, resuscitando peraltro il modello controverso che vede combinate attività di assicurazione e bancarie.
Intesa non ha ancora fatto una mossa esplicita, ma si sta limitando a studiare il dossier. Per poter resistere da sola, Generali ha già previsto di tagliare il 4% dei suoi costi entro il 2019. Si tratta di un piano da 200 milioni. Secondo quanto risulta al Financial Times, che cita persone vicine al management, Generali pensa di proporre ulteriori tagli, per convincere i soci azionisti a difendere l’indipendenza della compagnia.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.