Banca Carige, al varco della Bce: titolo +5%, possibile evitare aumento capitale?
MILANO (WSI) – Possibile aumento di capitale per far fronte alle minusvalenze per Banca Carige che il 28 febbraio presenterà il nuovo piano industriale alla Bce.
In base ai piani attuali, le sofferenze dovrebbe essere dismesse mediante un’operazione di cartolarizzazione con garanzia pubblica (GACS), con la prima tranche da 1,1 miliardi in partenza il prossimo aprile.
Banca Carige, oltre alle cessioni, punta anche a migliorare la gestione interna dei crediti deteriorati e contemporaneamente ad un aumento dei ricavi e ad una riduzione dei costi.
La banca guidata da Guido Bastianini starebbe rafforzando la presenza della banca nella sua area d’origine, il nord-ovest, chiudendo altre filiali.
Oggi il titolo guadagna il 5,60% a 0,3168 euro dopo la flessione del 5,1% di ieri. MF scrive che l’ipotesi aumento di capitale verrà presa in considerazione solo come ultima ratio.
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Il Gruppo Mondadori, tramite Mondadori Libri, ha acquisito il rimanente 25% di A.L.I., portando la sua partecipazione al 100%. L’operazione è stata conclusa esercitando un’opzione call prevista dal contratto del maggio 2022. Il prezzo provvisorio dell’acquisizione è di 12,2 milioni di euro, basato sull’EBITDA medio 2023-2024 e sulla posizione finanziaria netta positiva della società al 31 dicembre 2024.
Nel quarto trimestre del 2024, Mercedes-Benz ha registrato un incremento del 5% nelle vendite rispetto al trimestre precedente, con una forte performance nel segmento di lusso. Nonostante un leggero calo complessivo rispetto all’anno precedente, l’azienda ha dimostrato la sua resilienza in un mercato globale complesso, sostenuta da modelli di successo come GLC e Classe E e un aumento significativo delle vendite di veicoli ibridi plug-in.
A novembre 2024, la produzione industriale in Spagna continua a rallentare, registrando un calo dello 0,4% su base annuale, secondo i dati dell’INE. Questo risultato segue il decremento dello 0,5% di ottobre, andando contro le previsioni degli analisti. L’indice grezzo mostra una diminuzione del 3,4% annuo, mentre su base mensile si osserva un calo dello 0,8%.
La Borsa di Tokyo chiude in ribasso, influenzata negativamente dai settori automobilistico e farmaceutico e dall’attesa per i dati sull’occupazione USA. Il Nikkei scende dell’1%, con Otsuka Holdings e Toyota in forte calo. Anche Fast Retailing registra una significativa diminuzione, legata ai deboli profitti in Cina. I titoli di stato giapponesi a 10 anni raggiungono il loro massimo dal 2011.