La spesa pubblica destinata al welfare italiana è la sesta in Europa
Il welfare costituisce un’importante voce di spesa del bilancio pubblico italiano: il Bel Paese è sesto in Europa per per spesa legata al sociale nel 2015, con una quota destinata a pensioni e assistenza del 27% del Pil, il 54% della spesa pubblica totale e pari a 447 miliardi di euro. Sono questi i dati raccolti dal quarto rapporto su “Il bilancio del sistema previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2015”, presentato dal Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali. “A differenza di quanto spesso si afferma – cioè che in Italia si spende molto meno per il welfare rispetto agli altri Paesi europei – la spesa per prestazioni sociali nel 2015 ammonta a 447,396 miliardi di euro e incide per il 54,13% sull’intera spesa statale, comprensiva degli interessi sul debito pubblico, e del 27,34% rispetto al Pil, cioè uno dei livelli più elevati in Europa”, ha dichiarato Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi,
“È evidente che si tratta di un onere difficilmente sostenibile in futuro, che già ora limita gli investimenti pubblici in tecnologia, ricerca e sviluppo, unica via per garantire la competitività del Paese e un futuro più favorevole per le giovani generazioni già gravate da un abnorme debito pubblico”.
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Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
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