Barilla investe 50 milioni per ampliare stabilimento di Rubbiano
Barilla investe 50 milioni e assumerà 60 dipendenti per l’ampliamento dello stabilimento sughi per pasta di Rubbiano, inaugurato nell’ottobre 2012. Lo ha comunicato l’azienda, specificando che Rubbiano fu realizzato con investimento di 40 milioni. Lo stabilimento produce la gamma dei sughi a base pomodoro e quella dei pesti e pestati. Ora produrrà anche tutte le ricette con carne.
Grazie all`ampliamento – informa l’azienda in una nota – il nuovo stabilimento diventerà il più grande ed efficiente impianto di produzione di sughi per la pasta in Europa e uno dei più sostenibili al mondo.
Oggi Barilla è leader di mercato a valore in Italia, si posiziona al secondo posto in Germania e in Francia e al terzo posto nella graduatoria a livello mondiale nel mercato dei sughi per la pasta.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.