Entra nel vivo l’era di Donald Trump. Nel suo primo intervento davanti al Congresso, il neo presidente degli Stati Uniti annuncia un taglio delle tasse “epocale” che contempli “enormi tagli” per la classe media e le aziende, ma ribadisce anche la stretta sull’immigrazione con un nuovo divieto sugli ingressi atteso nelle prossime ore.
Secondo le indiscrezioni, la nuova misura sarà molto più limitata rispetto a quella bocciata dai giudici: non dovrebbe riguardare i visti esistenti, i residenti permanenti e le green card. E non dovrebbe più coinvolgere l’Iraq, riducendo a sei i Paesi a maggioranza musulmana interessati.
“Stiamo prendendo misure forti per proteggere il nostro Paese dal terrorismo radicale islamico. Non è compassione ma incoscienza permettere un ingresso incontrollato da luoghi dove non esistono controlli adeguati” ha detto, annunciando il nuovo bando atteso per le prossime ore. “Non permetteremo che gli Stati Uniti diventino un santuario per gli estremisti”, ribadisce Trump. Sempre sul fronte immigrazione , viene ribadito l’imminente inizio della costruzione del muro col Messico.
Il suo discorso è però forse il primo davvero rivolto alla nazione intera, e non solo ai suoi fedelissimi sostenitori. Persino l’ostile Washington Post parla di un intervento ‘sorprendentemente presidenziale’, dove sparisce quella visione cupa che ha caratterizzato la campagna elettorale del tycoon e il suo primo mese alla Casa Bianca.
“Dobbiamo avere il coraggio di esprimere le nostre speranze. E sperare – afferma Trump – che queste speranze e i nostri sogni si trasformino in azioni”. “Da ora in poi l’America sarà guidata dalle nostre aspirazioni, non oppressa dalle nostre paure”, insiste il presidente americano, che strappa numerose standing ovation da parte repubblicana, cancellando la freddezza di deputati e senatori democratici che per la gran parte del discorso restano seduti e mettono in pratica una sorta di sciopero degli applausi.
Per giustificare la stretta sugli immigrati Trump ricorre anche all’impatto che questa – a suo dire – avrà sul mercato del lavoro e sulle finanze: “Alzeremo i salari, aiuteremo disoccupati, risparmieremo miliardi di dollari, oltre a rendere le nostre comunità più sicure per tutti”. Lancia poi l’appello per una nuova riforma sanitaria:
“Dobbiamo salvare gli americani da questo disastro dell’Obamacare che sta implodendo”. Trump ribadisce quindi la volontà di incrementare in maniera significativa le risorse per la difesa: “Per mantenere l’America sicura dobbiamo fornire agli uomini e alle donne del nostro esercito tutti i mezzi necessari per prevenire le guerre. E, se necessario, per combattere e vincere”. “Un nuovo capitolo della grandezza dell’America sta iniziando”, ha concluso il presidente americano. Promosso da gran parte degli osservatori alla sua prima vera prova davanti al Congresso.
Sul fronte degli investimenti, Trump ha ribadito che “è arrivato il momento di ricostruire” le infrastrutture americane. Per questa ragione chiede al Congresso americano di approvare norme che ”producano 1.000 miliardi di dollari di investimenti nelle infrastrutture, finanziati con capitale pubblico e privato, creando milioni di nuovi posti di lavoro”.
Nel suo discorso al Congresso, Trump parla anche di commercio: “Sono un forte sostenitore del libero scambio” ma con l’accordo commerciale Nafta, con Messico e Canada, “gli Stati Uniti hanno perso il 25% della loro occupazione nell’industria”, ha sottolineato Trump, ribadendo la necessità di rivedere gli accordi commerciali.
Ribadita infine la sua idea, già espressa qualche giorno fa, sulla Nato. ”Sosteniamo fortemente la Nato, ma i paesi membri devono rispettare i loro obblighi”, ha detto il presidente americano. ”Ci aspettiamo che i nostri partner, nella Nato o in Medio Oriente, assumano un ruolo diretto e significativo nelle operazioni militari e paghino la loro giusta quota di costi”.