Bper rileva la Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara – Nuova Carife – dal Fondo nazionale di risoluzione pagando un euro. Così Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper:
“L’operazione ha una spiccata valenza industriale e ci consente di aumentare le nostre quote di mercato in una provincia, Ferrara, all’interno della nostra regione storica di influenza, dove la penetrazione risulta inferiore alla media delle altre province”.
L’annuncio arriva anche da Bankitalia che in una nota scrive che la vendita di Nuova Carife a Bper sarà conclusa nei “prossimi mesi”. E che sottolinea che “con l’operazione odierna si conclude il processo di vendita delle quattro banche (Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Chieti, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara) che erano state poste in risoluzione nel novembre 2015″.
Via Nazionale prosegue:
“A conclusione della procedura di dismissione, condotta, secondo quanto previsto dalla normativa, nel rispetto dei principi di apertura, trasparenza e non discriminazione, si rende noto che Banca d’Italia e Bper hanno concluso il contratto per la cessione a quest’ultima di Nuova Carife”. A questo punto, “verrà immediatamente dato avvio alle procedure autorizzative richieste nei confronti delle altre Autorità e Istituzioni coinvolte, anche europee, e alla fase esecutiva, finalizzata al perfezionamento della cessione che si concluderà nei prossimi mesi”.
Bper rende noto che con l’acquisizione di Nuova Carife beneficerà di un bacino di più di 100.000 clienti, a cui potrà estendere i suoi servizi e prodotti bancari. Sempre nella nota Bper scrive di prevedere, con l’operazione di acquisizione, un “impatto marginale” sul coefficiente di capitale Cet1 fully loaded (il coefficiente patrimoniale attentamente monitorato dalla Bce).
E’ lo stesso Vandelli ad affermare che:
“il rischio di esecuzione dell’operazione è molto ridotto data la vicinanza della provincia di Ferrara a Modena e alle altre zone limitrofe della Romagna e del Veneto dove la presenza del Gruppo è più significativa. Siamo certi di poter contribuire a dare un nuovo impulso alla crescita del tessuto industriale, economico e sociale delle aree servite, rilanciando un processo virtuoso di sviluppo del territorio. Il nostro obiettivo primario è quello di riportare fiducia alla clientela e nuovi stimoli al personale dipendente della banca, potendo contare sulla solidità del Gruppo Bper Banca e sulle capacità di gestione dei processi di integrazione già sperimentati in passato, che hanno sempre portato alla creazione di valore per tutti gli stakeholders“.
Inizia una nuova epoca per le ex quattro bad bank – appunto Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti – sull’orlo del collasso, salvate in Italia a fine 2015 con la procedura di bail-in, procedura che prevede la partecipazione alle perdite di un istituto di credito di correntisti con depositi superiori a 100.000 euro, azionisti e detentori di obbligazioni subordinate. A farne le spese, diversi risparmiatori che hanno perso i soldi accumulati nel corso della vita.
Il caso scatenò diverse polemiche e fece anche una vittima.
Ma anche oggi, le polemiche non si placano, tanto meno a Ferrara, tra i centri del risparmio tradito, come dimostrano le dichiarazioni riportate dal sito l’Estense, lo scorso 24 febbraio.
Così il presidente della Lega consumatori di Ferrara Enrico Scarazzati nell’incontro organizzato dalla sua associazione per parlare con gli azzerati Carife e per non dimenticare:
“Il problema è che i ferraresi stanno a casa. Abbiamo visto cosa hanno fatto i tassisti a Roma, non voglio dire di fare uguale, forse però è l’unico modo per farsi sentire in Italia”.
In quell’occasione, una polemica contro il governo – in particolare il governo di Renzi e il PD – è arrivata tra gli altri dal deputato leghista Gianluca Pini:
“È scandaloso che per ragioni di convenienza si sia salvato MPS Mps e si siano fatte fallire le altre quattro banche, per questo io fossi un obbligazionista subordinato chiederei un ricorso alla Corte Costituzionale per lesione degli articoli 3 e 47 della Costituzione. Voi (riferito agli azzerati ndr) sarete gli unici ad essere colpiti dal bail-in che non ha funzionato; se si fosse applicato il bail out il governo Renzi avrebbe avuto conflitti importanti su Banca Etruria”. Pini ha aggiunto che “va sicuramente ampliata la platea dei risparmiatori rimborsati, trovando risorse e dando priorità a chi ha perso tutto seguendo un’ottica di equità sociale. È un grande errore inoltre che non vi sia la responsabilità oggettiva degli amministratori e quindi nessuno pagherà per aver cancellato un intero patrimonio bancario”.
Nuova Carife viene acquistata dunque per un euro, dotata di un patrimonio netto di almeno 153 milioni di euro, dopo accantonamenti addizionali a fondi rischi e rettifiche a componenti dell’attivo stimati in 215 milioni.
Nella nota di Bper si legge che:
“a fine 2016 (dati stimati) la banca presentava impieghi, al netto delle sofferenze e inadempienze probabili oggetto di cessione a terzi, pari a circa 1,6 miliardi di euro, raccolta diretta pari a circa 2 miliardi, raccolta indiretta pari a circa 1,5 miliardi. Le filiali erano 102, di cui l’85% in Emilia Romagna. L’operazione porterà a una riduzione del ’non performing loans ratiò del gruppo “grazie alla qualità del portafoglio crediti di Nuova Carife, costituito pressochè esclusivamente da posizioni in bonis”.