L’assemblea plenaria del Parlamento europeo ha votato a maggioranza la rimozione dell’immunità per la leader del Front National, Marine Le Pen, a causa di alcuni suoi tweet che raffiguravano immagini truculente di esecuzioni perpetrate dall’Isis. Il voto di giovedì segue la decisione già presa nella commissione parlamentare competente. Il procuratore di Nanterre, a Ovest di Parigi, aveva fatto richiesta all’Europarlamento per annullare l’immunità che impediva alcune azioni nei confronti della candidata all’Eliseo, come ad esempio la possibilità di un interrogatorio. I tre tweet in questione, risalenti al dicembre 2015, condannavano Daesh per la sua barbarie; nelle immagini condivise da Le Pen compariva anche la morte di un giornalista americano, James Foley.
La pubblicazione di immagini violente può essere punita in Francia al massimo con tre anni di reclusione e una multa di 75mila euro. Non è detto che il procuratore decida di rinviare a giudizio, comunque; anche in questo caso sarebbe difficile che un’udienza possa avere luogo prima degli appuntamenti elettorali francesi di aprile e maggio. Sarebbero necessari tempi notevolmente più rapidi di quelli tipici della giustizia francese perché ciò avvenga, scrive l’agenzia Reuters.
Le Pen ha già fatto sapere che la questione fa parte di un piano di attacco ordito dai suoi oppositori politici. Vale lo stesso ragionamento, secondo la candidata del Front National, anche per i fondi europei dei quali l’Ue ha già chiesto un rimborso per via dell’uso improprio fatto dalla Le Pen: si parla di oltre 300mila euro.
La candidata per la presidenza francese ha commentato l’ultima notizia dichiarando che in quanto europarlamentare stava denunciando l’Isis nell’esercizio delle sue funzioni, e ancora: “perché indagano su di me e non su altri?”.
E’ la seconda volta che Le Pen perde l’immunità parlamentare: la prima, nel 2013, fu collegata ad alcune frasi sui fedeli musulmani che pregano in pubblico, paragonati all’occupazione nazista in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale.