Flatex, broker online tedesco controllato da Fintech, introdurrà a partire dal prossimo 15 marzo un tasso negativo, pari a -0,4%, sui depositi di tutti i suoi clienti: si tratta di una diretta conseguenza della politica monetaria ultraespansiva della Bce di Mario Draghi che, l’anno scorso, è stata ulteriormente potenziata con l’introduzione dei tassi negativi.
A dare la notizia è stato lo stesso Frank Niehage, amministratore delegato di Fintech, società quotata alla borsa di Francoforte che controlla Flatex. Radiocor ha riportato la notizia in Italia, facendo notare come Flatex, che è una vera e propria banca con tanto di licenza, sia il primo istituto di credito della Germania che lancerà “un tasso punitivo a partire dal primo euro depositato“.
Facile comprendere il motivo per cui si parla di tasso punitivo. Con le sue misure straordinariamente accomodanti e un tasso di deposito -0,4%, Draghi ha inaugurato una vera e propria era – decisamente osteggiata dai politici tedeschi – in cui le banche, nel parcheggiare la loro liquidità presso la Bce, invece di guadagnare interessi sui loro depositi, ci rimettono. La logica di Draghi è stata quella di spronare in questo modo il ritorno della crescita del credito in Eurozona.
Il punto è che soprattutto le banche tedesche hanno criticato Draghi in quanto una tale politica di tassi sotto lo zero ha penalizzato la loro redditività. Nel caso in questione Flatex, che ha all’attivo 180.000 clienti e depositi del valore di un miliardo circa, è stata costretta a trasferire ai clienti i costi subiti.
Così Niehage ha spiegato la situazione:
“Su un deposito medio di 10.000 euro, subiamo un costo di 10 euro su base trimestrale”.
I clienti di Flatex sono stati informati con una lettera. A questo punto, ha spiegato il CEO, tutto dipenderà dalle prossime mosse di Bce.
Proprio lo scorso mese – prima dunque della diffusione sui dati dell’Eurozona relativi all’inflazione – Yves Mersch, membro del Consiglio direttivo della Bce, si era posto – e aveva posto – il seguente interrogativo:
“Per quanto tempo ancora potremo continuare a dire che una opzione di politica monetaria è rappresentata da ‘tassi ancora più bassi’? Vista l’importanza della credibilità di una banca centrale, non ci dovrebbe essere alcun ritardo nell’apportare i necessari graduali aggiustamenti al nostro modo di comunicare”.
La situazione potrebbe infatti cambiare, se si considera il balzo delle pressioni inflazionistiche. E, in piena campagna elettorali per le elezioni in Germania, ora direttamente colpiti dal caso Flatex, i tedeschi potrebbero manifestare una maggiore insofferenza nei confronti di una politica monetaria che, secondo le stesse accuse del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, starebbe penalizzando risparmiatori e pensionati.