SIENA (WSI) – Emergono nuovi sviluppi in merito al salvataggio della banca più antica del mondo. In primo luogo l’importo degli aiuti di Stato per il Monte dei Paschi potrebbe ridursi sotto i 6,6 miliardi di euro stimati inizialmente, in dettaglio a cinque-sei miliardi.
Come contropartita nel piano di ristrutturazione è prevista però la riduzione dei costi e del personale ben più di quanto previsto finora dalla banca: i vertici dell’istituto senese avevano previsto dopo i 5mila dei mesi scorsi, altri esuberi pari a 2600. Ma per Bruxelles il taglio dei costi e del personale dovrà essere molto più incisivo. I numeri? Il negoziato è aperto e si vocifera di altre 5mila uscite.
Tutti sviluppi questi – riportati da un articolo de Il Corriere della Sera – che arrivano dopo che Commissione Ue e banca centrale europea hanno trovato un compresso sulla questione del Monte dei Paschi. Se da una parte infatti la Commissione cerca di frenare il più possibile i sussidi pubblici alla banche, dall’altra parte la Bce tende a chiedere che gli stessi istituti di credito si dotino di maggior capitale possibile.
L’affaire MPS per i due istituti europei è un banco di prova importante che fisserà un precedente sul modus operandi di un governo nel salvataggio di una banca senza passare dai fallimenti pilotati previsti dalle nuove norme Ue.
Ora sembra essere arrivato il punto di accordo: gli interventi pubblici possono colmare una mancanza di capitale in caso di crisi, ma non devono servire a copertura di perdite già sostenute o prevedibili.
“Ora però questo cavillo avrà conseguenze su Mps, perché dall’aiuto del governo va tenuto fuori ciò che servirebbe a sanare le perdite sostenute o prevedibili di Siena. Il denaro pubblico, in altri termini, può rimediare solo la fragilità di fondo del capitale eroso da decine di miliardi in prestiti finiti in default. È per questo che ora si lavora a stimare quelle perdite sostenute o prevedibili, anche in vista della cessione dei crediti in default della banca: l’ammontare dell’aiuto di Stato emergerà quando tutti saranno d’accordo sul peso di quelle perdite”.