Nonostante i sondaggi la diano per sconfitta al secondo turno, a sei settimane dal test elettorale francese, gestori, banchieri e diplomatici si affrettano ad incontrare Marine Le Pen, leader del Front National, in cerca di delucidazioni sul suo programma.
Lo riporta il Financial Times, che cita fonti vicino al partito, specificando che analisti di UBS, BlackRock e Barclays hanno già incontrato funziori del partito dell’estrema destra per discutere i piani economici.
Non solo. Alla corte di Marine Le Pen sarebbero già arrivati rappresentanti di decine di governi, tra cui Stati Uniti, Argentina, Svezia e Danimarca. “Abbiamo persone che fanno la fila per parlare con noi del nostro programma “, ha detto Mikael Sala, consulente economico di Le Pen.
L’interesse – sottolinea il quotidiano londinese – mette in evidenza come i mercati e i governi stiano prendendo in considerazione la possibilità che Le Pen, favorevole all’uscita della Francia dall’euro e dall’area di Schengen, possa conquistare il potere nella seconda più grande economia della zona euro. E pertanto vogliono provare a capire quante chance ci sono che in Francia venga indetto il tanto temuto referendum sull’uscita dalla moneta unica.
Tutt’altro approccio dal Regno Unito e dalla Germania: nessuno dei due governi ha in alcun modo ha stabilito relazioni con il partito di estrema destra francese. “Abbiamo una politica di non coinvolgimento. È una politica di vecchia data” ha detto Ed Llewellyn, l’ambasciatore del Regno Unito a Parigi.
Gli ultimi sondaggi odierni danno Le Pen in recupero su Emmanuel Macron al secondo turno delle presidenziali (41% di consensi contro il 59% del candidato centrista indipendente, contro il 40-60% di ieri). Le rilevazioni sul primo turno di Opinionway, condotte quotidianamente, danno il candidato di centro destra Francois Fillon al 20% (contro il precedente 19%), Macron al 25% (dato invariato) e Le Pen in salita di un punto percentuale al 28%. I sondaggi IPSOS danno invece Le Pen al 27%, Macron al 26% e Fillon al 17,5%, con l’ex ministro dell’Economia che si imporrebbe sulla candidata del Front National 61% a 39% al secondo e decisivo round.