Bce, Bundesbank: niente è da escludere, nemmeno un rialzo dei tassi
Le prossime mosse di politica monetaria della Bce e l’ordine nel quale verranno adottate non sono state ancora decise dal board della banca centrale e potrebbero anche prevedere un rialzo dei tassi e la vendita di bond. Lo ha detto uno dei membri del board della Bundesbank. Le parole del politico ex CSU (partito alleato del partito al governo del Cancelliere Angela Merkel) Joachim Wuermeling sono la prova di come la Germania, favorevole alla fine del Quantitative Easing e a un impegno maggiore per contrastare le crescenti pressioni inflative da parte della Bce, stia perdendo la pazienza.
Il ritorno dell’inflazione dopo anni di rischi di deflazione mette in dubbio le politiche ultra accomodanti di Mario Draghi, fatte di programmi multi miliardari di acquisto di titoli di Stato e tassi zero – sotto zero nel caso dei tassi sui depositi presso la Bce. Il QE è stato prolungato fino a fine anno.
“La forward guidance del direttorio della Bce presume che un rialzo dei tassi di interesse è da mettere in conto dopo la fine del programma di acquisto di Bond“, ha detto Wuermeling a Francoforte. “Ma qui (a Francoforte) tutto è possibile“.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.