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Brexit, S&P: se Londra non paga, Ue sarà declassata

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Il rating sull’Unione Europea di Standard & Poor’s, unica fra le maggiori agenzie ad averle tolta la tripla “A”, potrebbe scendere ancora se il Regno Unito non dovesse pagare il suo conto d’uscita da 60 miliardi di euro. E’ quanto si legge in un report di S&P ripreso dal quotidiano conservatore, Daily Telegraph.

“L’Unione Europea potrebbe finire sotto pressione in uno scenario avverso. Ciò perché i nostri rating sull’Ue sono in un certo senso dettati dalla nostra aspettativa che il Regno Unito onorerà la sua quota di obbligazioni finanziarie verso l’Ue”, scrive l’agenzia di rating.

La questione non è del tutto chiara; basti ricordare che a inizio marzo la commissione Finanza della Camera dei Lord britannica aveva asserito che nessun obbligo legale grava sul Paese in merito alle pretese di pagamento (assai salate) di Bruxelles. Nel dettaglio, in assenza di alcun accordo fra le due parti decadrebbe ogni “obbligazione verso qualsiasi sorta di contributo finanziario”.

Probabilmente il monito dell’agenzia di rating S&P, che già aveva effettuato un downgrade sull’Ue (da “AAA” ad “AA”) dopo il voto sulla Brexit, motiverà ancora di più la linea dura sulla pretesa di pagamento. In caso di reticenza da parte di Londra, era emerso da un documento rivelato dalla rivista olandese De Volkskrant lo scorso marzo, l’Ue potrebbe sfidare di fronte a una corte il Regno Unito.

Resta comunque il fatto che, al di là dell’entità della cifra da pagare, alcuni esponenti del partito conservatore e fonti interne dell’esecutivo britannico citate dal Telegraph, ritengono che Londra non debba un penny all’Unione Europea. “Più che un divorzio è più come lasciare una palestra o un club”, ha detto la fonte governativa, “Non continui a pagare per le altre persone per l’utilizzo dei servizi dopo averla abbandonata”.