Articolo uscito sul numero di aprile del magazine Wall Street Italia
Di Sandra Riccio
Negli ultimi anni, insieme al neologismo FinTech, sta rapidamente avanzando anche un altro nuovo termine: quello di RegTech. Si tratta di una parola che fonde il concetto di regulatory con quello di technology. La novità è ben conosciuta dal mondo dei servizi finanziari che, negli ultimi dieci anni, si è dovuto confrontare con l’esigenza di arrivare, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, a gestire al meglio il grande flusso di istanze normative e di regolamentazione.
A dare il via a questo nuovo mondo sono state le richieste di informazioni e di adeguamento normativo che arrivano dalla ee e dagli altri regolatori locali. La quantità di istanze è in continua crescita mentre i tempi per le risposte sono sempre più stretti. “Gli istituti e le assicurazioni devono riuscire a stare al passo con le domande che arrivano dalle istituzioni e che ormai hanno cadenza trimestrale” spiega Paolo Gianturco, partner Deloitte Consulting.
In aiuto di banche e assicurazioni
Con l’aiuto degli specialisti del RegTech, che sfruttano le nuove tecnologie per gestire, in maniera agile ed efficace, le enormi banche dati degli istituti bancari e assicurativi, l’attività così detta di regulatory management diventa più semplice. L’obiettivo è quello di creare processi standardizzati, su misura della banca o della compagnia assicurativa, in modo da accelerare tempi e ridurre costi. Per riuscirci, gli specialisti del RegTech sfruttano approcci altamente innovativi come quello dei big data, robotics, soluzioni applicative completamente integrate e allineate agli standard normativi.
Banche e assicurazioni stanno investendo molto in questo nuovo mondo. In questo modo contano di arrivare a soluzioni standardizzate già nei prossimi tre o quattro anni. Chi arriverà prima godrà di maggiore efficienza sui costi di gestione, che sono ormai un’issue per tutto il settore. In prospettiva, l’aspetto del RegTech riguarderà anche il mondo delle assicurazioni.
“La regolamentazione per le compagnie assicurative era più semplice fino a pochi anni fa – spiega Gianturco -. Solvency 2 ha già incrementato di molto la complessità regolamentare e presto sarà necessario effettuare un rifacimento importante del bilancio assicurativo causa IFRS17. A seguito di questo le assicurazioni dovranno gestire una forte convergenza fra i sistemi attuariali e contabili, che comporterà la necessità di sviluppare nuovi automatismi ed integrazioni, fino a ora neppure pensabili”.
Banche e assicurazioni si devono adeguare in tempi molto rapidi. In più sono cambiati i dettagli informativi. Adesso le autorità chiedono di fornire dati analitici, spesso a livello di singolo rapporto. Invece prima i dati da comunicare erano sintetici. Per fare un esempio, ora su molte segnalazioni il regulator chiede di inviare l’informazione del singolo rapporto detenuto dal cliente (mutui, finanziamenti, ecc). A questo si aggiunge il fenomeno di convergenza fra il mondo finance e risk (finance & risk convergence) che passano da silos distinti ad architetture da integrare.
“In questa prima fase le banche, che hanno dovuto muoversi in fretta, hanno messo in piedi soluzioni che nella maggior parte dei casi sono di tipo “tattico”, vale a dire che sono studiate su misura della contingenza e non per servire nel lungo periodo – spiega Gianturco -. Questo vuol dire dover affrontare costi molto dispendiosi e ripetitivi”.
Si tratta in pratica di mini-progetti che vengono ripensati caso per caso. Occorre invece riuscire a standardizzare i processi arrivando a un’automatizzazione dell’elaborazione delle risposte da presentare, di volta in volta, alla Bce o ai regolatori locali. In questo modo si riesce ad abbattere i costi e a essere sempre al passo con le istanze. L’universo del RegTech è per questa ragione molto ampio. Le soluzioni adottate si declinano spesso in progetti di big data, in modo da gestire l’enorme mole di informazioni.
In altri casi, le soluzioni passano per i sistemi di quadratura automatica: tutti i dati devono essere riconciliati tra loro e dunque servono meccanismi automatici che li facciano comunicare. In altri casi ancora si è andati verso l’uso di robotics in modo da ridurre la manualità nelle elaborazioni. Le strade sono molte. Il RegTech è la somma di questo ecosistema. Il massimo si ottiene con la combinazione di tutti questi pezzi nel modo più opportuno possibile.