Società

Salute: cellulare favorisce il cancro? Per i giudici sì

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TORINO (WSI) – La notizia è destinata a far discutere e sicuramente accende il dibattito sull’utilizzo del telefono cellulare. Il tribunale di Ivrea ha condannato l’Inail a pagare una rendita perpetua ad un dipendente Telecom, costretto a usare per motivi lavorativi il cellulare per più di 3 ore al giorno per circa 15 anni e poi colpito da neurinoma, un tumore benigno che interessa il nervo acustico.

Come ha raccontato lo stesso dipendente, Roberto Romeo:

“Non voglio demonizzare l’uso del telefono cellulare ma per evitare quello che mi è successo bisogna saperlo utilizzare in modo corretto. All’inizio pensavo di essermi preso un’infezione all’orecchio ma poi ho capito che la cosa era bene più grave (…) Per 15 anni ho fatto innumerevoli telefonate anche di venti e trenta minuti, a casa, in macchina. Poi ho iniziato ad avere la continua sensazione di orecchie tappate, di disturbi all’udito. E nel 2010 mi è stato diagnosticato il tumore. Ora non sento più nulla dall’orecchio destro perché mi è stato asportato il nervo acustico”.

Un giudice quindi riconosce quanto già fatto dal 2001 dalla Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, secondo cui le onde elettromagnetiche del telefonino hanno un effetto cancerogeno. L’Agenzia difatti ha classificato le onde elettromagnetiche tra i possibili cancerogeni e in questa lista (gruppo 2B) si ritrovano tutti gli agenti per i quali al momento esiste solo qualche sospetto di pericolosità per l’uomo.

Il perito di parte nella causa, il professore Angelo Levis, ha esortato nel documento depositato in tribunale l’urgenza di revisionare le attuali linee guida finalizzata alla fissazione di limiti di esposizione realmente cautelativi.

“I risultati delle indagini (…) non lasciano dubbi circa l’esistenza di un rapporto causa-effetto tra esposizione abituale e per lungo tempo ai telefoni mobili (Tm – cellulari e cordless, analogici e digitali) e rischio – almeno raddoppiato e statisticamente significativo al 95% di probabilità – di tumori ipsilaterali alla testa: gliomi cerebrali, meningiomi e neurinomi acustici”.