Usa, Russiagate: ex consigliere Flynn potrebbe essere indagato
WASHINGTON (WSI) – L’ex consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Michela Flynn, potrebbe essere indagato. A sostenerlo due deputati repubblicani del Congresso secondo cui Flynn, che mentì al vice presidente Pence in merito ai suoi contatti con la Russia, avrebbe ricevuto denaro per apparizioni davanti alle organizzazioni russe nel 2015 e per il lavoro di lobbying che ha aiutato il governo turco.
Nel 2015 Micheal Flynn accettò un pagamento di 35mila dollari per partecipare ad un evento dell’emittente russa RT, controllata dal Cremlino. In un’intervista del luglio 2016, Flynn aveva però negato di aver parlato con gli emissari di Mosca sulla possibilità che Trump, in caso di elezione, avrebbe potuto levare le sanzioni, e assicurando il governo di non aver mai preso soldi dai russi.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.