Grecia perde pezzi più pregiati: porto di Salonicco venduto a tedeschi e cinesi
Atene ha bisogno di battere cassa. Per trovare soldi freschi la fortemente indebitata Grecia è costretta a vendere i suoi pezzi più pregiati. Oggi la Grecia per esempio ha ceduto il porto di Salonicco, nell’ambito di un grande piano di privatizzazioni. Ad aggiudicarselo è stato un consorzio tedesco-greco-franco-cinese, effetto della privatizzazione del 67% del porto. Per comprare la quota la società di private equity Deutsche Invest Equity Partners, la francese Terminal Link, il gruppo pubblico cinese China Merchants Holdings International e la greca Belterra Investments, controllata dal businessman greco russo Ivan Savvides, hanno messo sul piatto €231,9 milioni, per un premio del 70% rispetto al valore di mercato.
Il consorzio tedesco è stato il miglior offerente e si è così aggiudicato i circa due terzi dell’operatore del porto settentrionale della Grecia (OLTH), in un affare del valore pari a 1,1 miliardi di euro. Al momento il titolo vale 21,10 euro (-0,9%). Il porto di Salonicco è il secondo più grande del paese e si trova in una location strategica dal punto di vista commerciale, tra i Balcani e la regione del Mar Nero. La vendita fa parte del piano concordato con la troika dei creditori formata anche da Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale.
Il programma di privatizzazione è molto ambizioso, ma negli ultimi tempi ha subito ritardi per via dell’opposizione dell’ala più a sinistra del partito Syriza al governo in Grecia. L’anno scorso la Grecia aveva venduto un altro dei suoi porti più importanti, quello del Pireo, ceduto al titano cinese del trasporto marittimo Cosco per un importo pari a 368,5 milioni di euro. Gruppi tedeschi hanno già messo le mani su 14 aeroporti della nazione ancora in crisi patrimoniale.
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