ROMA (WSI) – Premi alle partite Iva che si mettono in regola con il Fisco. Questo il cuore della proposta di legge presentata alla Camera da Michele Pelillo, capogruppo del Pd alla Commissione Finanze alla Camera e Maurizio Bernardo di Ap, presidente della Commissione finanze di Montecitorio.
La proposta in sostanza, vista l’abolizione degli studi di settore a partire dal 2018, prevede l’istituzione di una vera e propria pagella che misurerà il grado di fedeltà fiscale delle partite Iva. Come? Mediante i cosiddetti indici sintetici di affidabilità fiscale per gli esercenti attività di impresa, arti o professioni, indici che a differenza degli studi di settore che si basano su un metodo punitivo, permettono un approccio premiale che significa fermezza con chi evade e premialità per chi è onesto.
Gli indici, come si legge nella proposta, dovranno verificare la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale ed esprimono su scala da 1 a 10 il grado di affidabilità. Ogni due anni al massimo dovranno essere soggetti a revisione.
Per chi seguirà tali indici verranno previsti una serie di benefici che sono:
- abolizione del visto di conformità relativa all’Iva per la compensazione dei crediti non superiori a 50mila euro annui
- esclusione degli accertamenti basati su presunzione semplice
- anticipazione dei termini di decadenza per l’attività di accertamento
- esclusione della determinazione sintetica del reddito complessivo, tradotto in altri termini lo stop al redditometro.
Per chi invece bara si prevede una sanzione che va da 250 a 2mila euro, quest’ultima da applicarsi nelle ipotesi di omessa presentazione del modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.