La piattaforma inglese di trading LMAX Exchange, attiva da sette anni e da quattro negli Stati Uniti, ha lanciato un appello accorato ai suoi clienti: con il ballottaggio delle presidenziali francesi alle porte, conviene ridurre l’esposizione, e quindi i rischi, al minimo sull’azionario e sul Forex. La vittoria di Marine Le Pen, sebbene difficile, non è da escludere categoricamente.
Il Forex non è un mercato che di solito interessa il grande pubblico o che offre grandi guadagni o perdite, ma è più facile da capire e da interpretare rispetto all’azionario. Tutto quello che conosciamo sul valutario, tuttavia, potrebbe cambiare nel giro di poche ore, secondo gli analisti della società di consulenza di mercato Elite E Services.
Prima del rapporto occupazionale governativo degli Stati Uniti di oggi pomeriggio e relativo al mese di aprile, e prima del voto di domenica che presenta comunque una possibilità su dieci di vittoria di una candidata favorevole all’uscita della Francia dell’area euro e quindi alla fine del progetto della moneta, il consiglio è quello di mettere i propri risparmi e investimenti al riparo. Da lunedì 8 maggio il Forex potrebbe non essere più lo stesso.
Secondo gli analisti della casa di gestione americana MFS Investment Management non va sottovalutato il rischio di una sorpresa, anche in considerazione dell’allarme astensione: “i mercati non sono preparati all’improbabile possibilità che Le Pen riesca a rovesciare la situazione nel corso della votazione di domenica prossima. Quasi certamente la reazione in quel caso sarebbe negativa, almeno nel breve periodo”.
Forex e Borse: clienti esortati a coprirsi dai rischi di crac dell’euro
Caro trader, dice la lettera inviata da LMAX Exchange ai suoi clienti, “con il secondo turno delle presidenziali francesi questo fine settimana, chiediamo che il vostro bilancio copra almeno il 3% dell’esposizione complessiva in tutti i cross dell’euro e nei contratti per differenza legati all’indice azionario europeo” (strumenti derivati CFD sull’Equity Index europeo) entro la conclusione della seduta di oggi, l’ultima prima del voto in Francia.
Nei casi in cui la copertura non soddisferà le richieste LMAX prenderà provvedimenti: “potremmo decidere di ridurre le posizioni per aumentare la copertura dai rischi nei vostri bilanci prima della chiusura dei mercati”.
“Siete pregati di assicurarvi di essere d’accordo con l’esposizione delle vostre posizioni lunghe e corte aperte prima della chiusura dei mercati” e prima di conoscere le percentuali degli exit poll, indicative dell’esito del voto francese che verranno diffuse domenica.
Il team che offre servizi alla clientela della piattaforma di trading mette le mani avanti puntualizzando che “i prodotti sul Forex e sul mercato dei CFD sono prodotti rischiosi che possono provocare perdite superiori ai vostri depositi. Non sono investimenti adatti a tutti, pertanto siete pregati di tenere bene a mente i rischi che si corrono”.
Come sta cambiando il mercato del Forex lo si può vedere chiaramente analizzando l’andamento del cross euro sterlina dopo e prima della Brexit. In seguito al risultato choc del referendum sulla Brexit lo scorso 23 giugno, si è vista un’oscillazione del 9% nel mercato valutario (scandita da una alcuni flash crash della sterlina).
Tuttavia se si guarda al grande schema delle cose, la percezione che si ha è di un mercato volatile ma che da sette anni scambia in un trading relativamente contenuto (0,69-0,97 sterline per ogni euro). Qui sotto è riportato il grafico con la variazione mensile del cambio euro sterlina negli ultimi dieci anni: si nota subito come quel 9% di metà 2016 (ultima fascia a destra tra quelle verdi fosforescenti) non rappresenti una percentuale impressionante. Tante altre volte in passato si sono visti sbalzi simili. In caso di vittoria di Le Pen e di possibile fine dell’euro, tuttavia, la variazione sarebbe ben più accentuata.