MILANO (WSI) – Si è perfezionata la cessione a Ubi Banca delle tre Good bank, nate dal fallimento alla fine del 2015 di Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti insieme a Cariferrara che invece andrà Bper.
A renderlo noto Bankitalia secondo cui la cessione si è potuta perfezionare “essendosi verificate le condizioni sospensive previste dal contratto stipulato in data 18 gennaio 2017, tra cui il rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità italiane ed europee”. Le tre banche sono state ripulite dai crediti in sofferenza grazie al fondo Atlante che ha rilevato 2,2 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi dalle nuove Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti.
Il prezzo medio pagato da Atlante per il portafoglio degli Npl è di circa il 32,5% , ossia 713 milioni di euro e non include le sofferenze già cedute a REV poco più di un anno fa ad un medio prezzo riportato di 20%, ma include per circa il 50% incagli (che includono una quota di leasing), per circa l’80% crediti assistiti da garanzie e solo per circa il 12% nuovi crediti passati a sofferenza senza garanzia. La due diligence e la valutazione del portafoglio è stata svolta con l’assistenza di Credito Fondiario, che svolgerà anche il ruolo di master servicer. Societe Generale è stata advisor delle tre Good bank nella cessione dei crediti difficili.
Dopo la pulizia dei crediti in sofferenza e la ricapitalizzazione le tre good bank sono così state definitivamente cedute a Ubi banca che le ha acquistate per la cifra simbolica di 1 euro. Ubi però ha anche annunciato, dopo l’acquisizione, che provvederà a ridurre entro il 2020 di circa 200 milioni gli oneri operativi delle tre banche. Come? Tagliando l’organico di 1569 risorse e ottimizzando le altre spese amministrative.
I numeri sono contenuti nell’aggiornamento del piano industriale e prevede a livello di gruppo l’uscita di circa 4 mila risorse, di cui 2.170 con accesso al fondo di solidarietà e l’ingresso di circa 900 persone in aggiunta alle circa 200 risorse assunte nella seconda parte del 2016. Un forte ricambio generazionale, quindi con un saldo negativo, tra ingressi e uscite, di circa 3.000 risorse. Il passaggio alla banca unica comporterà la chiusura di circa 370 punti vendita, di cui 140 nell’ambito del perimetro delle good bank.