ROMA (WSI) – Il modello Ilva applicato ad Alitalia. Questa potrebbe essere la possibile soluzione scelta dal governo per salvare la compagnia di bandiera dopo il secco rifiuto dei lavoratori al referendum.
A renderlo noto Reteurs spiegando che nel bando per la cessione di Alitalia si potrebbe prevedere la partecipazione anche di cordate, come accaduto al gruppo siderurgico. Una delle fonti ha anche affermato come in un caso del genere potrebbe prendere parte alla cessione anche Cassa Depositi e Prestiti, considerando l’importanza strategica di Alitalia. L’unica condizione però è trovare un solido partner industriale.
Proprio il bando, annunciato nei giorni scorsi, sarà validato dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e pubblicato in Gazzetta ufficiale giovedì. In esso, come riporta il Corriere della Sera, si chiederà ai potenziali investitori di indicare quale soluzione proporre per risolvere la crisi Alitalia: ristrutturazione, vendita dell’azienda o spezzatino, con la liquidazione degli asset in pancia alla compagnia.
Verrà indicato tra l’altro anche un termine breve — indicativamente in una data compresa tra il 5 e il 10 giugno — per chi vorrà manifestare le proprie intenzioni così da potere avviare la seconda fase della procedura, in cui verranno selezionate le offerte ritenute convincenti tra quelle che avranno risposto al bando, consentendo agli investitori di avere accesso alla data room, cioè ad informazioni confidenziali inerenti l’azienda.
A fine luglio sono attese le proposte non vincolanti dagli investitori, che potranno anche riunirsi in cordate, come per il gruppo siderurgico di Taranto. Nel frattempo di un piano parallelo per salvare Alitalia elaborato da Renzi e annunciato a fine aprile, per ora non v’è traccia come ha confermato la fonte interpellata da Reteurs.
“Renzi sta lavorando col governo, non ci saranno annunci separati (…) È un lavoro di squadra con il presidente del Consiglio (Paolo) Gentiloni, il ministro dei Trasporti (Graziano Delrio), quello dello Sviluppo Economico (Carlo) Calenda e i tre commissari (Luigi) Gubitosi,(Enrico) Laghi e (Stefano) Paleari, che Renzi conosce bene. Renzi intanto sta utilizzando i suoi contatti internazionali. Non è tanto il problema di mettere i soldi, quanto quello di valorizzare Alitalia sulle tratte internazionali. Perché non è possibile che la compagnia trasporti milioni di persone ma vada in perdita”.