A Piazza Affari è una delle poche azioni che guadagna in una giornata buia un po’ per tutti. Mediobanca, infatti, soprattutto per cause interne viaggia da un’altra parte e gli investitori in attesa la premiano portandola in alto dell’1,11%, mentre il Mibtel perde il 2,38% a due ore dalla chiusura.
Ma in via Filodrammatici si respira l’aria delle vigilie importanti, in attesa del patto di sindacato di domani, per quella che potrebbe essere una svolta, l’uscita di Comit dal ventre di Cuccia.
Il divorzio era nell’aria da quando è stato annunciato il piano di integrazione della Banca Commerciale Italiana in Banca Intesa, che l’ha acquisita circa un anno fa.
Giovanni Bazoli, presidente del Gruppo Intesa, intende fare di Comit, insieme con le altre controllate Caboto e Mediocredito Lombardo, una merchant bank, che diventerebbe il maggiore concorrente proprio di Mediobanca. E dire che da via Filodrammatici era arrivato senza problemi il nullaosta all’acquisizione di Comit: Mediobanca aveva così fermato l’ops di Unicredito sull’istituto di piazza della Scala, nella convinzione di poter comunque mantenere sulla banca il controllo che esercitava da cinquant’anni. Con tutta probabilità, invece, domani Comit metterà sul tavolo del patto di sindacato la sua quota (l’8,5%), anche se Bazoli sembra intenzionato a una separazione non traumatica: lascerebbe cioè a Cuccia il tempo di riorganizzare il patto e di trovare quindi una collocazione per la quota di Comit.
E qui si aprono nuovi problemi tra gli altri principali due azionisti di Mediobanca, ovvero Unicredito e Banca di Roma, finora entrambi con circa l’8%. Banca di Roma sarebbe pronta a rilevare la quota Comit, ma ciò andrebbe contro gli equilibri voluti da Mediobanca, in base ai quali le partecipazioni dei due istituti dovrebbero rimanere allineate. C’è poi Commerzbank, che sarebbe disponibile a salire fino a 5%; potrebbe arrotondare la propria quota anche Generali. Non si esclude nemmeno l’ingresso di altri nomi, come quello di Franco Caltagirone. Il futuro di Mediobanca è tutto da decidere e la discussione comincerà domani. Il futuro della Banca Commerciale, invece, sembra ormai definito, anche se il piano di Bazoli sarà presentato ufficialmente il 7 aprile.
In questo scenario, il rialzo (+1,11%) di oggi di Mediobanca può sembrare insolito, ma secondo gli operatori è invece facilmente spiegabile.
Per via Filodrammatici l’uscita di Comit è vista senz’altro come un evento negativo: la Bci è infatti l’istituto di credito italiano più noto all’estero, tanto che questa vicenda tiene banco sui principali quotidiani finanziari stranieri. Ma le ipotesi di riassetto azionario fanno invece bene al titolo Mediobanca: gli analisti sostengono che le situazioni di incertezza risvegliano sempre l’interesse degli investitori. E le azioni di via Filodrammatici ne avevano bisogno.