Economia

Ue chiede all’Italia una patrimoniale: Imu prima casa

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Cresce l’attesa per il verdetto europeo sulla manovrina e sull’adempienza dell’Italia alle regole del Patto di stabilità e di crescita.

Secondo fonti dell’Ue, nella mattinata di oggi la Commissione europea presenterà il suo “pacchetto di primavera” di raccomandazioni e valutazioni su bilanci e squilibri macroeconomici dei Paesi.

In base alle anticipazioni riportate dalla Stampa, l’Europa ci chiederà in particolare di “reintrodurre la tassa sulla prima casa per i proprietari ad alto reddito. Lo sforzo di bilancio domandato a Roma è “robusto” e, se il negoziato sarà rinviato all’autunno, subito Bruxelles intende “suggerire alcune misure concrete: oltre alla reintroduzione dell’Imu sulla prima casa, si parla anche di riforma del catasto, di ampliamento dell’obbligo di fatturazione e di pagamenti elettronici.

Al primo punto della lista, Bruxelles dirà all’Italia che la manovra per il prossimo anno dovrà portare a uno sforzo di bilancio “robusto”, senza però entrare nel merito delle cifre. La trattativa sarà rimandata all’autunno, ma nel frattempo – secondo quanto risulta a La Stampa – la Commissione indicherà già nel dettaglio alcune misure concrete da prendere: reintroduzione dell’Imu sulla prima casa (ma solo per le famiglie sopra un certo reddito), riforma del catasto, ampliamento dell’obbligo di fatturazione e di pagamento elettronici.

Più in generale, anticipa il quotidiano:

Bruxelles chiederà all’Italia di spostare l’imposizione fiscale dai fattori di produzione (per esempio le imposte sul lavoro) ai fattori che hanno meno impatto sulla crescita (come la tassa sulla prima casa per i redditi alti). E inviterà a ridurre la spesa pubblica. Tutto questo perché da qui a ottobre bisognerà trovare tra i 5 e i 10 miliardi.

Non è da escludere anche la richiesta di un aumento dell’Iva. E pensare che la pressione fiscale italiana è tra le più alte d’Europa. Sommando la componente tributaria a quella contributiva siamo al 64,8% più di ventiquattro punti percentuali in più della media europea (40,6%).