Npl, Abi: l’incidenza delle sofferenze sta tornando ai livelli pre-crisi
“I modelli Abi-Cerved, in base a uno scenario che prevede una crescita per l’economia italiana dello 0,9% nel 2017 e dell’1,1% nel 2018 indicano che il tasso di ingresso in sofferenza per le società non finanziarie dovrebbe ridursi al 3,3% a fine 2017 per poi scendere ulteriormente al 2,7% a fine 2018”, così si legge nel documento Abi Cerved dedicato alle prospettive per le sofferenze del sistema finanziario italiano.
La fotografia scattata dal report entra nel dettaglio sull’evoluzione dei Npl in pancia alle banche. Si apprende, ad esempio, che nel 2016 il tasso di ingresso di nuove sofferenze è sceso per le grandi imprese e le Pmi, ma è peggiorato per le microimprese. Nel complesso, il tasso di ingresso a sofferenze dei crediti verso società non finanziarie con più di 10 addetti è sceso dal 4,3 al 3,7 per cento nel 2016, da 30 a 25 miliardi.
Secondo il dg dell’Abi Giovanni Sabatini “Si stanno creando le condizioni per un veloce rientro dell’Npl ratio sui valori pre-crisi, e ciò anche a prescindere da interventi straordinari di dismissione dei crediti deteriorati, che potranno comunque contribuire ad accelerare la velocità di questo processo”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.