Dopo l’ultimo test missilistico nucleare, la Corea del Nord ha minacciato ancora una volta gli Stati Uniti dicendo che farà recapitare loro “un pacchetto regalo ancora più grande”. Lo stesso leader Kim Jong-un ha presenziato all’ultimo test di un nuovo missile balistico controllato da un sistema telecomandato ad alta precisione. Jong-un ha chiesto lo sviluppo di armi strategiche ancora più potenti.
Alle minacce crescenti il mondo occidentale e in particolare gli Stati Uniti hanno risposto con altre minacce e con il dispiegamento di sistemi di difesa al confine con Pyongyang e nelle acque della penisola coreana. Tuttavia, non tutti i paesi nemici della Corea del Nord sono contenti della tattica del pugno duro. Il governo della Corea del Sud poi ha un motivo valido per lamentarsi dell’escalation recente.
Le autorità dell’esecutivo Corea del Sud si sono dette “scioccate” per non essere state informate dall’esercito degli ultimi progressi relativi ai meccanismi di difesa dalla minaccia nucleare nordcoreana. Il presidente Moon Jae-in ha ordinato l’avvio di un’indagine dopo aver scoperto che il ministero della Difesa l’aveva tenuto all’oscuro del fatto che quattro lancia missili del controverso sistema anti missilistico THAAD sono stati introdotti e installati nel suo paese.
Lo ha riferito alla stampa il portavoce del governo. Il sistema di fabbricazione americana Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) è stato dispiegato in un primo momento a marzo nella regione meridionale di Seongju, in Corea del Sud, ma allora presentava soltanto due dei sei lancia missili a disposizione.
Il sistema è pensato per contrastare la minaccia nucleare del paese confinante, la Corea del Nord, un regime isolato e militarizzato che tira dritto con i suoi programmi e lanci di testate nucleari, incurante degli avvertimenti di Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti, che con le Nazioni Unite sono pronti a imporre nuove sanzioni punitive.
Durante la campagna presidenziale del 9 maggio che l’ha portato al potere Moon ha lanciato un appello per una revisione parlamentare del sistema anti missile, il cui dispiegamento ha fatto infuriare anche la Cina e non solo Pyongyang. Mood preferirebbe provare la carta dell’approccio moderato nei confronti della minaccia nordcoreana, rispetto a quello aggressivo di Trump o del Giappone.
Anche se lo stato nordcoreano continua con i suoi programmi militari e nucleari sfidando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la Corea del Sud vorrebbe intrattenere colloqui con il regime di Pyongyang.