L’Unione europea si avvicina alla Cina e cerca di calmare le preoccupazioni che le esportazioni cinesi distruggano le imprese europee in settori che vanno da quello dell’acciaio a quello dell’energia solare. L’Ue infatti manterrà il proposito di stabilire prelievi fiscali pesanti nei confronti delle industrie cinesi che vendono merci a basso costo in Europa, attraverso una revisione del tariffario.
Da parte sua, la Cina dovrà impegnarsi a ridurre gli ostacoli agli investimenti esteri nel proprio mercato e ad assicurare un commercio più aperto con l’Europa.
Le decisioni sono state prese nel corso di un incontro bilaterale Ue – Cina che si è tenuto l’uno e due giugno a Bruxelles: i rappresentanti dell’Unione europea e il premier cinese Li Keqiang hanno concordato sulla reciproca volontà di consolidare la loro relazione, soprattutto alla luce della scelta degli Stati Uniti di Donald Trump di rinnegare l’accordo di Parigi sul clima.
Nel dialogo sulla materia commerciale, però, sono rimaste controversie sulla concessione dello stato di economia di mercato alla Cina, sulla quale non tutti gli Stati membri dell’Ue sono d’accordo. Ciò ha impedito alle due parti di redigere la dichiarazione congiunta prevista alla fine del vertice sui cambiamenti climatici e l’energia pulita.