Società

Governo Renzi-Berlusconi creerà crisi “come nel ’68”

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Un Governo nato dall’inciucio Berlusconi – Renzi aprirebbe una crisi di governo in stile ’68. Sarebbe un esecutivo che mira all’immobilismo e alla conservazione del potere e difficilmente sarebbe in grado di far fronte alla disoccupazione e a un contesto economico grave. E così aumenterebbe l’insoddisfazione degli italiani.

In un articolo su Business Insider Italia sono riportate le parole del politologo Giorgio Galli, che analizza tutte le conseguenze di uno scenario Berlusconi – Renzi, considerato se non probabile quantomeno più possibile di qualche settimana fa:

La sola spiegazione possibile di una legge elettorale che reintroduce il proporzionale, ma con uno sbarramento del 5%, è che Renzi abbia già in mente di fare un accordo con Berlusconi dopo le elezioni.

Galli specifica però che

“naturalmente tutto dipende dal fatto che alle prossime elezioni Pd e Forza Italia riescano a ottenere abbastanza seggi per formare una maggioranza” di governo.

Berlusconi, prima riluttante a un accordo con Renzi, avrebbe ammorbidito la sua posizione perché interessato a proteggere le sue aziende, in particolare Mediaset, che a dicembre 2016 ha visto il rischio, ora scampato, di una scalata di Vincent Bolloré. “Evidentemente, negli ultimi quindici giorni ha ricevuto qualche garanzia”, dice Galli. E d’altra parte, “l’era riformista di Renzi è finita con il 4 dicembre, con il referendum costituzionale“.

In ogni caso, non credo che Pd e Forza Italia potranno contare su una grande maggioranza. E sarà un problema

L’economia italiana potrebbe continuare a restare stagnante e questo intensificherebbe l’opposizione, soprattutto quella del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord, che staccandosi da Berlusconi diventerebbe una forza di destra autonoma e virerebbe definitivamente verso posizioni simili a quelle della leader francese del Front National Marine Le Pen.