Ognuno ha diritto a dire la sua e pertanto non poteva mancare, “serenamente e pacatamente”, dopo Walter VELTRONI ma anche Romano PRODI, “ma anche” quella di Giorgio NAPOLITANO, Senatore a vita, già Presidente esimio della Repubblica, già Parlamentare in servizio permanente effettivo da lunga data.
Il nostro amato Giorgio, non poteva farci mancare una perla di saggezza anche per i suoi settant’anni di vita parlamentare ai massimi livelli: critico sia sulla legge elettorale che sulla eventualità di elezioni anticipate.
In passato le leggi elettorali sono state sempre approvate a colpi di maggioranza, spesso anche risicate o addirittura mettendo la “fiducia”: normalmente poi ci pensava la Corte costituzionale a bocciarle.
Erano altri tempi, altre emozioni!
Oggi la vogliono i quattro maggiori partiti – PD, FI, LEGA e M5S – in pratica l’80% delle forze in Parlamento, ma questo per il nostro ex Presidente è un dettaglio, in democrazia ci vuole ben altro.
Il benaltrismo, facciamo quello ma anche quell’altro o ancora quell’altro ancora lo conosciamo bene, un metodo di lavoro, un espediente per sopravvivere, tirare a campare, i politici dell’ultimo secolo ce lo hanno insegnato a lungo, salvo alla fine non fare niente, per mancanza di numeri in Parlamento.
Il modello “tedesco” non piace al nostro ex Presidente il quale aggiunge che i quattro leader di partito agiscono solo calcolando le loro convenienze.
Da settant’anni facciamo un Governo all’anno, battendo il record mondiale di “ingovernabilità”.
Da qualche tempo invece , soprattutto dopo la bocciatura del Referendum del 4 dicembre 2016 e dell’intervento della Consulta che ha detto che il “ballottaggio” è illegittimo, incostituzionale, sembrano tutti rinsaviti e vanno a caccia della “governabilità”.
La politica è un compromesso, sulla base di un consenso che si cerca presentando un modus operandi per affrontare i problemi, fare le riforme, semplificare la vita dei cittadini e delle imprese, abbassando le tasse, migliorando i servizi ma soprattutto mettendoci la faccia e assumendosi delle responsabilità.
Cari Signori del “benaltrismo ad oltranza”, la politica è l’arte del possibile e ogni accordo per uscire da una palude è benvenuto.
Il popolo del SI, quello del 41% è in attesa di riprendere il “processo riformatore” momentaneamente interrotto.
Prossima fermata: 41%, AVANTI TUTTA!