“Sono molto preoccupato per dove siamo arrivati”. A parlare è l’investitore miliardario dell’hedge fund Elliott Paul Singer, durante il vertice Bloomberg Invest New York. Singer sostiene che il sistema finanziario attuale è più indebitato del periodo che ha portato alla crisi dei subprime del 2008. Politiche monetarie e regolamentazioni “distorte” avrebbero aumentato i rischi per gli investitori a quasi 10 anni dalla crisi di allora.
Gli anni di tassi bassi hanno compromesso l’efficacia delle banche centrali di contrastare le flessioni negative. Le politiche fiscali definite “soppressive” hanno aggravato le disuguaglianze di reddito e portato alla nascita di partiti e movimenti populisti. La fiducia potrebbe perdersi in modo brusco provocando un trambusto enorme sui mercati delle azioni e obbligazioni e nelle istituzioni finanziarie.
Singer si è anche espresso sulle sue posizioni politiche e ha affermato di aver votato Donald Trump dopo aver sostenuto la campagna di Marco Rubio durante le primarie. E sulle politiche fiscali previste da Trump si dice ottimista perché potrebbero portare opportunità di crescita.
L’investitore gestisce circa 34 miliardi di dollari del suo fondo che investe in tutto il mondo Elliott, creato nel 1977 e noto da molti per aver complicato la situazione della crisi in Argentina.