I mercati finanziari, sia a livello azionario che obbligazionario, stanno proseguendo nel loro momento di tranquillità con un andamento in sostanziale controllo. Il clima positivo è certamente assecondato anche dai dati macroeconomici che evidenziano una crescita globale a livelli sostenuti.
Ad oggi l’interazione fra politiche espansive nei mercati sviluppati, l’uscita dalla recessione per i principali Paesi Emergenti ed il contestuale esaurirsi di un ciclo deflattivo, sono certamente un connubio favorevole allo sviluppo e stanno portando gli indici di fiducia a livelli che non si vedevano da anni, generando un “bias” per gli investitori molto più costruttivo di quanto generalmente atteso.
Le incertezze derivano invece da un contesto geopolitico ancora frammentario in Europa, alle prese con snodi elettorali importanti, da un Sud America instabile e sul fronte economico da alcuni dati di valutazione più incerti ad esempio per il mercato cinese. Non possiamo dire che manchino le potenziali preoccupazioni ma tra gli operatori stiamo leggendo una maggiore assuefazione ai rischi e dunque le reazioni ai potenziali problemi risultano decisamente più misurate.
L’andamento di maggio sui mercati non si è dunque discostato molto dal quadro sopra esposto con risultati generalmente positivi, poche novità e limitati drawdown. L’azionario è cresciuto ancora, in particolare in Giappone (+2.4%), in Inghilterra (+4.4%) ed in generale sui mercati Emergenti (+2.8%), trainato, a livello settoriale soprattutto da Information Technology ed Utilities. Controcorrente solo il mercato Russo (-5.7%) e i temi legati all’Energia, oltre al Brasile che, dopo tanto extra-rendimento, viene temporaneamente penalizzato dalle incertezze politiche interne.
I ritorni sono stati sostanzialmente positivi anche sul frangente obbligazionario con tassi governativi in discesa sia in Usa che in Euro dove si registra una riduzione dello spread dei paesi periferici. Seppur di entità contenuta, sono significativi i movimenti registrati in ambito valutario dove la moneta Euro si apprezza in maniera coordinata verso tutti i principali competitor creando uno scenario favorevole al mantenimento di una condizione di forza anche nei mesi a venire.
Più contrastate invece le materie prime con Oro e Petrolio parzialmente negativi alternando fasi di rialzo e ribasso nel corso del mese.
La ricerca di rendimento e la contestuale bassa volatilità stanno attirando flussi più importanti sui mercati degli asset rischiosi, inoltre l’attenuazione dei rischi politici, il sostegno della BCE e le valutazioni positive del ciclo economico indirizzano maggiormente gli investimenti a favore dei mercati dell’Eurozona.
Anche alla luce di queste valutazioni manteniamo ancora una visione costruttiva sugli investimenti azionari mentre rimane prudente, in questo contesto, l’atteggiamento sul fronte obbligazionario con esposizione limitata in termini di duration ed una generale preferenza per le componenti a spread. Sul lato valuta i recenti apprezzamenti dell’Euro migliorano le attese di un ulteriore rafforzamento con margini di crescita comunque limitati ad oggi da una generale ridotta volatilità che sembra permeare il mondo currency. Divergenti invece le attese sulle materie prime, dove il probabile assestamento di valore del Petrolio è da intendere come preludio a nuovi possibili apprezzamenti mentre l’Oro, complice un balzo significativo della produzione, presenta minori margini di rialzo.
Per il mese di giugno resta privilegiata, a livello complessivo, l’esposizione azionaria.
Sul fronte delle scelte qualitative gli asset restano molto diversificati ma cresce il ruolo del mercato Euro a discapito dell’azionario americano mentre in termini generali viene ridotta l’esposizione valutaria extra Euro. Confermata la selezione settoriale a favore di finanziari, telecomunicazioni ed Utilities. Sul frangente obbligazionario rimane prevalente la maggiore esposizione sulle tematiche a spread con duration in ogni caso contenuta.