Economia

Elezioni UK, che effetto avranno sull’economia europea?

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Articolo a cura di eToro

I britannici si recheranno alle urne oggi, 8 giugno, dopo che il premier Theresa May ha indetto elezioni anticipate.  Rispetto alle recenti elezioni negli USA e in Francia, il voto britannico potrebbe essere un evento meno drammatico, dal momento che la premier May sembra essere favorita. Eppure recenti sondaggi indicano che il distacco si è ridotto.

Come in ogni elezione, i risultati avranno con tutta probabilità un certo impatto sull’economia britannica e, considerando che si tratta della quinta maggiore economia al mondo, l’impatto potrebbe estendersi sui principali mercati globali. La sterlina, l’indice FTSE, l’Euro e altri asset correlati potrebbero risentire dei risultati del voto.

Una delle ragioni per cui le elezioni potrebbero avere un impatto ridotto è il fatto che sia il Regno Unito che le altre economie dell’Unione Europea hanno già subìto un duro colpo quando i britannici lo scorso giugno votarono a favore della Brexit. In quell’occasione, infatti, la sterlina subì un crollo a livelli che non si vedevano dal 1985.

Inoltre, gli analisti finanziari sembrano convergere sull’idea che quanto più ampio sarà il consenso per la May, tanto più stabile sarà l’economia britannica. Del resto il motivo per cui la premier ha indetto le elezioni era proprio conquistare più seggi in entrambe le Camere del Parlamento, in modo da godere di maggiore supporto nelle difficili trattative di separazione dalla UE.

L’avversario: Jeremy Corbyn

Jeremy Corbyn è leader dell’opposizione nel Regno Unito dal settembre 2015, quando David Cameron era ancora primo ministro. Come leader del partito laburista si trova ora ad affrontare la May in uno scontro ritenuto perso prima ancora di cominciare, prima che nuovi sondaggi indicassero effettive probabilità di vittoria. Le idee politiche di Corbyn, però, sono considerate di estrema sinistra e, a giudicare dall’umore prevalente in questo momento nel Regno Unito, il fatto che possa ottenere un consenso tale da consentirgli di vincere è l’opzione meno probabile.

L’affluenza al voto potrebbe giocare un ruolo importante in UK. Gli errori dei sondaggi nel prevedere l’esito del referendum sulla Brexit furono attribuiti al fatto che circa il 6% di quanti avevano preso parte ai sondaggi appartenevano a gruppi considerati non-votanti. Dal momento che molti giovani fanno parte di questa categoria e che Corbyn è un deciso sostenitore dell’istruzione gratuita, è possibile che quest’ultimi decidano di andare a votare per sostenerlo.

Il giorno dopo il voto

Ovviamente è impossibile prevedere quali saranno i risultati.  Se l’umore prevalente resterà quello attuale e i sondaggi saranno confermati, ci sono delle probabilità consistenti che Theresa May vinca. In tal caso avrà raggiunto il suo obiettivo: ottenere il consenso della nazione in vista dei negoziati per la Brexit.

Il Regno Unito, infatti, ha già messo in moto il processo per lasciare l’Unione Europea. Da quando in marzo la May ha invocato l’Articolo 50, solo un’improbabile catena di eventi potrebbe impedire che ciò accada. Per cambiare la decisione servirebbe che i Laburisti vincessero le elezioni, che i 27 membri dell’Unione votassero a favore di un rientro della Gran Bretagna e anche in tal caso ci sarebbe da verificare se, a livello legale, questa possibilità esista davvero.

Poiché quindi è quasi certo che entro il 2019 il Regno Unito separerà il suo percorso da quello degli altri Paesi dell’Unione Europa, appare probabile che gli elettori britannici vogliano cercare di assicurarsi accordi commerciali favorevoli e un negoziato agevole sostenendo Theresa May. Dal punto di vista economico, infatti, la vittoria della May è percepita come un fattore di stabilizzazione. In questo scenario, sterlina e indice FTSE sono previsti al rialzo.

Tuttavia, se la May dovesse vincere con un margine risicato, o nell’improbabile ipotesi di una vittoria di Corbyn, i mercati potrebbero reagire in maniera imprevedibile.

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