Uk, premier May non si dimette. Anzi, chiederà di formare governo di minoranza
In una conferenza stampa convocata per le 10 ora locale e le 11 italiane, la premier Theresa May non solo ha negato che si dimetterà dopo non essere riuscita a ottenere la maggioranza assoluta in parlamento – in una vittoria che ha il sapore di una sconfitta – alle elezioni anticipate svoltesi ieri, ma ha anche annunciato che si recherà dalla Regina a Buckingham Palace alle 12.30 inglesi per chiedere il permesso di formare un governo di minoranza.
Evidentemente la leader dei conservatori, partito che ha ottenuto solo 314 seggi dei 650 in ballo alle elezioni generali indette anticipatamente dalla stessa May, è convinta di poter ottenere l’appoggio del partito Unionista Democratico dell’Irlanda del Nord (DUP). Le altre formazioni che hanno ottenuto seggi sono infatti di orientamento più vicino al centro sinistra (i Laburisti di Jeremy Corbyn, il Partito indipendente scozzese di Nicola Sturgeon, i Liberal Democratici e i Verdi).
La notizia ha permesso alla sterlina britannica di ridurre le perdite e risalire in area 1,2738 dollari, i massimi di seduta.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.