Il Movimento 5 stelle non sarà al ballottaggio in nessun capoluogo di provincia. Si tratta di una sconfitta per il movimento di Beppe Grillo, segnata ieri alle elezioni amministrative che si sono tenute in 1004 comuni italiani. Anche a Genova, città di Grillo e luogo dell’ultimo comizio, il candidato 5 stelle viene superato da centrodestra e centrosinistra. I due schieramenti andranno al ballottaggio nella maggior parte dei comuni.
Ecco nel dettaglio i risultati di alcune città principali:
- Genova. Al ballottaggio il candidato del centrodestra Marco Bucci con il 38,8% e quello del centrosinistra Gianni Crivello con il 33,4%. Luca Pirondini, del M5s ha ottenuto il 18,1%.
- Palermo. Il sindaco uscente Leoluca Orlando conquista il 46,2% dei voti, e secondo la legge elettorale siciliana, potrebbe vincere già al primo turno. Il rivale del centrodestra Fabrizio Ferrandelli è al 31,4% e l’M5s Ugo Forello al 16,1%.
- Verona. Fra due settimane si confronteranno Federico Sboarina del centrodestra che ha ottenuto il 29,3% dei voti e Patrizia Bisinella (Fare e liste civiche). Il centrosinistra di Salemi si ferma al 22,5%.
- Parma. Sfida aperta fra il sindaco uscente Federico Pizzarotti, espulso dal M5s e ora in corsa con la sua lista, in testa con il 34,8% e Paolo Scarpa del centrosinistra.
Andranno al ballottaggio fra centrodestra e centrosinistra anche Padova, dove il centrodestra è avanti con molto vantaggio sugli avversari, Catanzaro, che anche vede il centrodestra in testa con più del 40%, Taranto, Lecce, L’Aquila, Monza, Piacenza, La Spezia, Alessandria, Pistoia, Lucca, Asti, Rieti, Lodi, Catanzaro.
Spoglio ancora in corso a Lampedusa, ma sembra arrancare la sindaca vincitrice del premio Unesco per la pace Giusi Nicolini, in terza posizione.
Sui mercati finanziari una cattiva per il M5S viene interpretata come una buona notizia per i titoli del debito sovrano italiani. Torna infatti l’appeal per i Btp, già favoriti nelle ultime sedute dalla morte del testo di riforma della legge elettorale che vanifica le speranze di chi voleva andare al voto a settembre. Si dovrà aspettare con tutta probabilità la naturale scadenza della legislatura nella primavera del 2018 perché il popolo italiano possa esprimersi.
Sul secondario continua ad assottigliarsi lo Spread tra Btp e Bund continua a calare, favorito dalle prospettive politiche in Italia. Alle speranze del mercato che le elezioni politiche vengano rimandate al 2018 si aggiunge il risultato nel complesso deludente el MoVimento 5 Stelle alle ultime amministrative. Dai primi risultati sembra che il movimento anti establishment non riuscirà ad arrivare al ballottaggio in nessuno dei capoluoghi di provincia in cui era in corsa. Secondo MPS Capital Services “le comunali italiane sono questa mattina lette dagli operatori come un’ulteriore conferma del venir meno dell’ipotesi di elezioni anticipate“.
L’alleviarsi delle tensioni politiche (il M5S ha una posizione contraria ai trattati europei e all’euro) ha alimentato l’appeal dei bond italiani. Lo Spread tra i rendimenti decennali di Italia e Germania ha aperto in netto calo a 175,7 punti base, un valore che si confronta con i 181,9 della chiusura di venerdì quando aveva aperto ancora sopra i 190 punti. Il rendimento del Btp a 10 anni scende di 9 punti base attestandosi intorno al livello del 2% che equivale ai minimi da gennaio.