La crisi del Qatar avrà ripercussioni anche sull’Italia. In un’intervista alla CNBC, il Ministro delle finanze del Paese Ali Shareef El Emadi ha detto che il Qatar non sarà l’unico a perdere, perché “se noi perdiamo un dollaro, lo perderanno anche loro”, in riferimento ai Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, che raggruppa sei Stati del Golfo Persico.
Il Qatar si trova ora in totale isolamento, dopo che lo scorso 5 giugno Arabia Saudita, Bahrein, Egitto ed Emirati Arabi Uniti hanno tagliato i legami con il Paese, accusato di sostenere a suon di finanziamenti il terrorismo. Lo scontro ha portato la tensione a livelli alti. Il Qatar è sostenuto dall’Iran, che ha assicurato un ponte aereo con i viveri per i cittadini assediati, e dalla Turchia di Erdogan, che ha promesso l’invio di contingenti militari a difesa dell’emirato. I rapporti fra tutti gli Stati dell’area si apprestano a polarizzarsi sempre di più e si profilano possibilità di un conflitto acceso.
La crisi potrebbe toccare anche l’Occidente. Il Qatar ha stretti legami con gli Stati Uniti e con l’Europa, a causa degli investimenti economici e finanziari nel continente. In Europa inoltre le istituzioni religiose e le moschee stanno riproponendo il confronto fra le due facce dell’Islam sunnita che c’è dietro il conflitto Qatar-Arabia Saudita: il primo è portavoce della versione dei Fratelli musulmani, mentre l’Arabia è il capofila dell’Islam salafita.
Ad ogni modo, secondo Al Emadi, il Qatar riuscirà a far fronte alla crisi perché ha tutti gli strumenti per difendere la sua economia e la sua moneta, grazie agli investimenti e alla liquidità nel loro sistema. Al Emadi ha risposto così alle preoccupazioni di chi nota che il Paese dipende per l’80% del cibo dalle importazioni e che con l’attuale blocco dei confini le scorte di alimentari e beni di prima necessità potrebbero finire in poche settimane.