Niente panico. Per l’Agenzia delle entrate mettere mano al vostro conto corrente in caso di mancato pagamento di una multa non è così semplice. A fare chiarezza sulla notizia in circolazione in questi ultimi giorni, in base alla quale dal 1° luglio, se non si paga una multa, si rischia il pignoramento del conto interviene Altroconsumo.
Come molti sapranno – si legge sul sito dell’Associazione dei consumatori – dal 1° luglio diremo addio a Equitalia, seguirà quindi il suo passaggio di consegna all’Agenzia delle entrate. Quest’ultima diventerà esattrice e, tramite Agenzia delle entrate-Riscossioni, inizierà a occuparsi del recupero dei crediti. Questa manovra renderà più semplice all’Agenzia incrociare i dati in suo possesso. Avendo accesso diretto a molte banche dati, quindi, sarà più facile per lLo dice Altroconsumo, che fa chiarezza sulle notizie in circolazione in questi giorni in vista dell’addio a Equitalia. verificare se i conti correnti dei debitori abbiano la disponibilità sufficiente per avviare il pignoramento (di fatto, il blocco) della somma dovuta. Di conseguenza, in presenza di più conti, l’Agenzia può anche scegliere quale bloccare.
Ciò premesso, in caso di mancato pagamento delle multe, il pignoramento del conto non può venire in automatico
Prima di arrivare al pignoramento del conto corrente o a qualsiasi atto di riscossione coattiva, infatti, il contribuente che ha ricevuto una cartella esattoriale ha 60 giorni di tempo per pagarla, contestarla o chiedere di poterla rateizzare. Un altro aspetto da considerare è che per debiti fino a 1.000 euro Agenzia delle entrate-Riscossione (ma anche Equitalia) aspetta altri 120 giorni e invia un ulteriore avviso, prima di intraprendere un’azione di riscossione. La procedura sarà sì più veloce, è vero, ma almeno non comporterà il blocco alla cieca di tutti i conti correnti, come avveniva con Equitalia e che comportava, soprattutto per le aziende, l’impossibilità di lavorare e pagare stipendi e fornitori.