L’acconto Imu-Tasi sulla prima casa costerà ai contribuenti italiani 10,1 miliardi di euro in giugno: tale è la somma che verrà versata all’erario, mentre quella complessiva dell’imposta immobiliare raggiungerà i 20,2 miliardi a fine anno. Un bel salasso.
A effettuare i calcoli è stata la sigla sindacale Uil, la quale aggiunge che il versamento riguarderà per la precisione 25 milioni di proprietari di immobili (il 41% dei quali sono pensionatii e lavoratori dipendenti).
Il costo medio complessivo dell’Imu-Tasi su una “seconda casa” ubicata in un capoluogo di provincia toccherà i 1.070 euro medi (535 euro da versare per l’acconto) con picchi superiori ai 2 mila euro nelle grandi città (oltre 1.000 euro di acconto).
Lo ha spiegato il segretario confederale della Uil Guglielmo Loy, il quale ha fatto un’altra considerazione. Se si tiene conto dei costi dell’Imu-Tasi sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio raggiunge i 2.610 euro (1.305 euro l’acconto di giugno), con punte di oltre 6.000 euro (oltre 3.000 euro la prima rata di giugno). In questo caso gli acconti da versare sono compresi tra i 1.300 e i 3.000 euro.