I colloqui con le autorità europee fanno ben sperare per una soluzione alla crisi patrimoniale delle due banche venete con il ministro del Tesoro che ha assicurato che il piano di salvataggio non includerà il ricorso al bail-in, il piano di aiuti che prevede sacrifici non solo per gli azionisti e gli obbligazionisti ma anche i correntisti con più di 100 mila euro depositati in banca.
È quanto è avvenuto con le quattro banche regionali che hanno fatto crac a fine 2015. Su Veneto Banca e la Banca Popolare di Vicenza invece Pier Carlo Padoan si mostra più ottimista, dicendo che ormai “è in dirittura d’arrivo una soluzione positiva” per le banche venete. Si parla di qualche giorno, “forse una settimana”.
Il ministro dell’Economia ha precisato che “la soluzione è ormai prossima e che le interlocuzioni con le istituzioni europee sono incoraggianti“. “Il ministro – si legge in un comunicato – ribadisce che la soluzione non contemplerà alcuna forma di bail-in e che obbligazionisti senior e depositanti saranno in ogni caso pienamente garantiti”.
A momenti Intesa SanPaolo e UniCredit potrebbero decidere se intervenire per iniettare capitali freschi nei due istituti in crisi, a cui mancano 1,2 miliardi di euro circa per potersi mettere in salvo. In un articolo pubblicato nell’edizione odierna del Sole 24 Ore si ricorda come seppure sia “giorno di Consiglio” a Vicenza e Montebelluna il loro destino “si decide lontano”.
Per esempio a Milano, dove “Unicredit è possibilista sul piano di salvataggio a spese delle banche sane” e Intesa SanPaolo “sonderà gli umori del consiglio nella riunione convocata proprio oggi”. E a Roma, dove il Tesoro “insiste nel suo pressing” sulle banche venete, ma soprattutto a Francoforte e Bruxelles, dove il “dossier infatti passa ancora una volta dai tavoli della Dg Comp e della Vigilanza unica europea.
L’intento è quello di risparmiare gli obbligazionisti Senior evitando il bail-in. “Sono sempre in corso contatti costruttivi per trovare una soluzione per le due banche in linea con le regole Ue senza il ‘bail-in’ degli obbligazionisti senior e per quanto riguarda i depositanti saranno in ogni caso pienamente garantiti”, ha fatto sapere uan portavoe della Commissione Ue in riferimento alle discussioni in corso tra esecutivo europero, meccanismo unico di sorveglianza bancaria (Bce) e le autorità italiane.
Idea crediti fiscali per salvare le banche venete
Quanto alle discussioni in corso tra Tesoro e vertici delle banche, è stata affrontata la questione della contropartita chiesta in cambio del salvataggio. Lo schema da seguire, secondo quanto riportato da La Stampa, sarebbe quello di “un contributo di sistema con il coinvolgimento del più ampio numero possibile di istituti. La contropartita è una nuova revisione delle regole sulle Dta (Deferred tax asset, crediti fiscali differiti)”.
Dai due istituti di credito, a quanto risulta sempre al Sole 24 Ore, è attesa una serie di conferme che possano sbloccare l’intervento del sistema bancario italiano. O, meglio, renderlo più agevole. Per questo potrebbero servire ancora alcuni giorni, forse una settimana, per capire se ci sono i giusti spazi di manovra”.
Ieri il presidente di Intesa Gian Maria Gros-Pietro aveva fatto sapere che ogni decisione per un eventuale intervento sulle banche venete, Pop Vicenza e Veneto Banca, da parte della banca numero uno in Italia per capitalizzazione dipende dalle condizioni poste dalla Commissione Ue e dalla Bce.