Nuovo record per la ricchezza delle famiglie americane che, secondo quanto reso noto da un report della Federal Reserve, ha raggiunto il massimo storico di 94.800 miliardi di dollari, 40 mila miliardi in più rispetto ai minimi toccati durante la recessione del 2009.
Un dato che dovrebbe dunque generare euforia ma che in realtà, come fanno notare alcuni commentatori finanziari statunitensi, ad una lettura più approfondita nasconde dei problemi.
Prima di tutto gran parte di questa ricchezza che fa capo a tutti gli americani, da Bill Gates fino all’ultimo nato, è stata creata dalla Borsa e dal patrimonio immobiliare. Questi due asset da soli valgono circa 2/3 dell’incremento realizzato dal 2009.
In secondo luogo, si legge su un popolare blog finanziario,
“c’è un altro dato che è stato pubblicato in questi giorni dalla Federal Reserve e dal governo: l’80% della ricchezza degli Stati Uniti non è assimilabile al reddito prodotto da impiegati, bensì da società anche di piccole dimensioni, ovvero con un solo addetto, il proprietario.
E qui arriva la cattiva notizia:
Secondo i dati della Federal Reserve solo il 35% dell’80% di queste piccole aziende produce profitti. Da ciò ne deriva che il 72% delle aziende è in perdita.
Non stupisce – scrive l’autore dell’articolo– scoprire che il debito delle carte di credito in America abbia raggiunto il record di 3.800 miliardi di dollari lo scorso mese.