Eurozona, in calo l’inflazione ma come da copione: reagisce bene l’euro
Come da atteso l’inflazione ha subito una flessione di un decimo di punto percentuale il mese scorso. Il risultato dell’indice CPI dei prezzi al consumo di +0,1% era infatti anche quello atteso dagli analisti. Su base annuale l’inflazione ha registrato una variazione positiva dell’1,4%, come previsto e come il mese precedente.
Il costo del lavoro in area euro è salito dell’1,5% nel primo trimestre, in linea con il dato precedente, rivisto al ribasso dal +1,6%. I salari sono invece saliti dell’1,4% nello stesso periodo dopo il +1,65% del quarto trimestre 2016.
Sui mercati valutari l’euro continua a rafforzarsi a metà seduta, sollevato per il fatto che i numeri non abbiano riservato sorprese negative dopo la revisione al ribasso delle stime sull’inflazione effettuata dalla Bce nell’ultima riunione. Rispetto al dollaro americano la moneta unica scambia in area $1,1180, mentre sulla divisa britannica avanza a 0,8775 sterline.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.