Società

Un’altra Brexit in Ue? Italiani e greci i più favorevoli

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Per via delle evidenti e grandi problematiche economiche e lavorative, accentuatesi dopo lo scoppio della crisi del debito sovrano in Eurozona, i cittadini greci e quelli italiani dimostrano di essere tra tutti quelli più disaffezionati all’Europa unita. Più di un italiano su tre vorrebbe che il paese lasciasse non solo l’euro ma anche l’Unione Europea. Nel nostro paese sta inoltre calando il numero di persone che ha un’opinione positiva di Bruxelles e del processo di integrazione.

Il 35% del campione interpellato dal Pew Research Center, infatti, dice di essere a favore di una Italexit o di una Grexit, nel caso dei greci. E dire che stando alla ricerca condotta dall’istituto, negli ultimi 12 mesi i pareri favorevoli nei confronti dell’Unione europea sono aumentati in tutti gli altri i Paesi, un trend prevalente ovunque tranne appunto che in Italia e in Grecia.

A parte i casi di Atene e Roma, sorprende come il sostegno all’Ue sia trasversale, da Nord a Sud, da paesi virtuosi a paesi indebitati, con il risultato più eclatante che è probabilmente quello ottenuto in Polonia, dove ben tre quarti dei cittadini (il 74%) dichiarano di avere una opinione positiva sull’Ue.

Rispetto al progetto di integrazione, la maggioranza è ottimista nei paesi di Germania (68), Ungheria (67), Svezia (65), Olanda (64), Spagna (62), Francia (56) e persino il Regno Unito. Come facevano intuire anche i risultati degli ultimi sondaggi condotti intorno al periodo elettorale nel paese, i dati confermano che il paese è tuttora spaccato in due tra fronte del Leave (vittorioso con il 52% dei voti nel referendum del 23 giugno del 2016) e del Remain.

Il 50% dei britannici interpellati nel sondaggio dice di essere pro Unione Europea, una percentuale che è cresciuta rispetto al 40% di un anno fa, ovvero poco prima che si tenesse il voto popolare sulla Brexit.

Grecia e Italia contro corrente

La percentuale di italiani che si dichiara favorevole all’Europa Unita è persino superiore di quella dei britannici, al 56%. Ma è il trend che è opposto: difatti i pareri pro Bruxelles sono calati in Italia rispetto all’anno scorso e oggi il 35% del campione vuole andarsene.

L’Italia non è il solo paese a provare sempre meno affezione nei confronti dell’Europa ma è l’unico in cui è sceso anche il numero di coloro che considerano buona la situazione economica, mentre nel resto d’Europa la ripresa della crescita nel 2016 e la parallela discesa del tasso di disoccupazione fanno aumentare la fiducia economica.

Tra gli elementi più interessanti emersi dal sondaggio, si possono citare il fatto che il progetto di integrazione riscuota più successo tra i giovani (ben il 73% dei residenti tra i 18 e i 29 anni favorevoli contro il 58% degli over 50) e il fatto che l’Ue piaccia più a chi ha un orientamento di sinistra piuttosto che a destra.

In generale si riscontra un malessere diffuso per le politiche migratorie ed economiche comuni, in paesi che hanno stili, tradizioni ed economie diverse. Più della metà degli europei interpellati preferirebbe il proprio paese potesse gestire in autonomia gli accordi commerciali con altri paesi.

Inoltre secondo la maggioranza del campione la Brexit sarà un danno per il progetto europeo. Gli autori del rapporto avvertono che “anche se pochi cittadini sul continente europeo desiderano vedere il proprio Paese fuori dall’UE, molti vorrebbero la possibilità di far sentire la loro voce con un referendum sulla permanenza nell’UE“.