Il giorno dopo l’inizio dei negoziati fra Regno Unito e Unione europea sulla Brexit, il finanziere miliardario George Soros torna sull’argomento. “Il momento della verità per l’economia del Paese si avvicina“, ha detto Soros. Fino a oggi i consumi delle famiglie hanno stimolato l’economia e ciò ha fatto sì che gli standard di vita si siano mantenuti a livelli stabili, come promesso dai sostenitori del Leave nella campagna elettorale per il referendum del 23 giugno 2016. Ma questa situazione non durerà in eterno.
Secondo Soros, ci vorranno più dei due anni previsti perché la Brexit si realizzi, cinque per la precisione, durante i quali il Regno Unito andrà probabilmente a nuove elezioni, dopo quelle dell’8 giugno che hanno visto ridursi la maggioranza del Primo ministro Theresa May. “Le due parti potrebbero anche risposarsi prima di divorziare“, ha detto. Il governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha detto che le pressioni inflazionistiche restano basse e che i tassi di interesse non saranno alzati in tempi brevi. “Ci stiamo avvicinando al punto di svolta che caratterizza tutti i cambiamenti economici insostenibili”, ha commentato il finanziere.
Soros aveva già mostrato di considerare grave la Brexit anche per la crisi del progetto europeo che la accompagna: all’inizio di giugno aveva detto che l’uscita del Regno Unito in questi anni distrarrà dai problemi più urgenti dell’Unione europea. La soluzione per Soros, che consentirebbe guadagni a entrambe le parti del negoziato, è quella di un cambiamento della posizione negoziale di Theresa May: un approccio più conciliante potrebbe convincere l’Unione europea a far restare la Gran Bretagna nel mercato unico, almeno per il tempo necessario a svolgere tutti gli adeguamenti legali richiesti dall’uscita.