Economia

Macron vuole Ue protezionista: difenderà settori chiave dalla Cina

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Il neo presidente francese, Emmanuel Macron, farà domani il suo debutto al Consiglio europeo portando una linea protezionista che, inaspettatamente forse, ha qualcosa in comune con quella difesa da Donald Trump: la difesa con leggi ad hoc dei “settori strategici” e delle imprese europee incalzate dai ricchi investitori cinesi.

Lo riporta l’inviato a Bruxelles de La Stampa sostenendo che, sulla stessa lunghezza di Macron ci sarebbero anche i governi italiano e tedesco; scettici, invece, i Paesi nordici (Svezia, Olanda, Danimarca, Finlandia) contrari a ogni forma di nuovo protezionismo.

Il testo che dovrebbe segnare le convergenze del Consiglio europeo inviterebbe “la Commissione a esaminare i modi per identificare e schermare gli investimenti da Paesi terzi in settori strategici” anche se ciò, dovrebbe avvenire “rispettando le competenze degli Stati membri”, un’aggiunta che sarebbe stata apposta grazie alle pressioni dei Paesi nordici.

Nello specifico, una virata protezionista coordinata a livello europeo sarebbe costituita da una “legge quadro” che consentirebbe agli stati membri di “filtrare ed eventualmente frenare gli investimenti esteri”, sostiene il quotidiano torinese citando una fonte diplomatica. In tal modo i vari Paesi avrebbero la facoltà di intervenire oppure no, impendendo in certi casi che la Cina compri a piacimento i gioielli europei.

Nonostante questo genere di soluzione sarebbe già un passo notevole per l’Unione Europea, i cui trattati sono imbevuti nel bene e nel male di logiche liberiste, Macron avrebbe in mente tutele ancora più forti. In particolare per “robotica, chimica, manifatturiero”, i settori più bersagliati dallo shopping insistente di Pechino.