Il Qatar ha implicitamente respinto le richieste dei suoi vicini. Nei giorni scorsi l’Arabia Saudita e i suoi alleati hanno sottoposto al Qatar un elenco di 13 adempimenti necessari perché fossero tolte le sanzioni economiche e diplomatiche. L’ultimatum doveva scadere ieri ma è stato prolungato di altre 48 ore. Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti e l’Egitto accusano il Qatar di finanziare i terroristi e hanno rotto le relazioni diplomatiche con il Paese il cinque giugno.
Fra le 13 richieste, l’interruzione dei rapporti con l’Iran, obiettivo principale dell’ostilità contro il Paese, la chiusura dell’emittente Al Jazeera, la fine della cooperazione militare con la Turchia e dei rapporti con Hezbollah e con i Fratelli musulmani. Il Qatar ha detto di ritenere le condizioni poste irrealistiche. La dichiarazione è arrivata dal ministro degli Esteri Al-Thani sabato a Roma, secondo cui l’ultimatum viola la sovranità del Paese.
Proprio dopo il rinvio dell’ultimatum, il presidente americano Donald Trump ha ribadito l’importanza di fermare i finanziamenti al terrorismo, a conferma del suo sostegno alla posizione dell’Arabia Saudita. La questione ha suscitato allarme sui mercati finanziari, dove si teme che sanzioni economiche possano colpire il mercato del gas liquido, di cui il Qatar è il massimo produttore mondiale.
“Se Doha non accetterà le richieste”, aveva detto il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti Anwar Gargash durante una conferenza stampa alcuni giorni fa, “l’unica alternativa sarà l’isolamento“. Con il Qatar si era schierato il presidente turco Erdogan che aveva sostenuto che l’ultimatum è contrario al diritto internazionale”.