ROMA (WSI) – Si è aperto ieri l’ennesimo tavolo di confronto tra governo e sindacati sul tema pensioni al fine di inserire un capitolo ad hoc nella prossima legge di bilancio.
Tra le misure al vaglio troviamo la cosiddetta pensione di garanzia con eventuale sgravio contributivo per i giovani, una misura richiesta a gran voce dai sindacati e pensata soprattutto per le giovani generazioni che cambiano spesso lavoro e che trovano tardi un’occupazione con il rischio concreto di rimane tardi a lavoro e avere in mano una pensione misera.
Ma non solo: nel pacchetto di misure al vaglio di governo e sindacati anche gli incentivi per aderire alla previdenza complementare, il riscatto gratuito degli anni di laurea e infine per le donne soprattutto un sistema di copertura contributiva per periodi passati specie quelli in cui si è fornita assistenza a familiari anziani e disabili.
Ma oltre a queste novità nel tavolo di confronto sono emerse anche altre questioni. Prima fra tutte l’abolizione dell’innalzamento automatico del requisito anagrafico per andare in pensione a 67 anni di età in vigore dal 2019, circa 5 mesi in più rispetto ad oggi.
Anche il capitolo Ape social è stato oggetto di confronto e si è deciso di far rientrare nella platea dei lavoratori beneficiari anche quei lavoratori licenziati che hanno interrotto la Naspi per accettare un lavoro breve con un contratto a termine sotto gli 8mila euro annui. Inoltre, sempre in riferimento all’Ape social per i lavoratori edilizi, si è deciso che coloro in procinto di chiedere l’accesso all’anticipo pensionistico o l’uscita anticipata per i lavoratori precoci, possono far riferimento alle casse edili.